Controcopertina

Come finisce The Hateful Eight: trama, e spiegazione finale



Un’epica conclusione che intreccia violenza, tradimento e giustizia nel gelido Wyoming del 1877, rivelando la visione cinica di Tarantino sull’America post-Guerra Civile.L’ottavo film di Quentin Tarantino, “The Hateful Eight”, si distingue come un’opera magistrale che fonde elementi western con un intrigo da giallo claustrofobico. Ambientato nel Wyoming del 1877, il film culmina in un finale esplosivo che lascia gli spettatori senza fiato.



Gli Otto Odiosi: Un Cast Stellare

Il film ruota attorno a otto personaggi principali, interpretati da un cast d’eccezione. Samuel L. Jackson veste i panni del Maggiore Marquis Warren, mentre Kurt Russell interpreta John “il Boia” Ruth. La talentuosa Jennifer Jason Leigh dà vita alla spietata Daisy Domergue, affiancata da Walton Goggins nel ruolo di Chris Mannix. Completano il gruppo Demian Bichir (Bob il Messicano), Tim Roth (Oswaldo Mobray), Michael Madsen (Joe Gage) e Bruce Dern (Generale Sandford Smithers).

L’Inganno Svelato

Il climax del film rivela che i quattro sconosciuti nell’Emporio di Minnie sono in realtà complici di Daisy Domergue. Il colpo di scena arriva con l’apparizione di Jody Domergue, interpretato da Channing Tatum, nascosto sotto il pavimento dell’emporio. Questo twist narrativo scatena una serie di eventi sanguinosi che portano alla resa dei conti finale.

Violenza e Giustizia

Il finale di “The Hateful Eight” è un crescendo di violenza e vendetta. Warren, gravemente ferito da Jody, riesce comunque a ucciderlo. Nel caos che segue, Mobray e Gage trovano la morte per mano di Warren e Mannix. La scena culminante vede i due sopravvissuti, Warren e Mannix, decidere di onorare la missione originale di Ruth, nonostante le loro ferite mortali.

L’Impiccagione di Daisy

In un atto finale di brutale giustizia, Warren e Mannix procedono all’impiccagione di Daisy Domergue. Questa scena, carica di tensione e crudeltà, rappresenta il culmine della visione tarantiniana di un’America post-Guerra Civile corrotta e violenta. I due uomini osservano con soddisfazione macabra la morte di Daisy, consapevoli che anche loro stanno per soccombere alle proprie ferite.Il finale di “The Hateful Eight” lascia gli spettatori con un senso di inquietudine e riflessione. Tarantino, attraverso questo epilogo brutale, offre una critica spietata alla società americana, mettendo in luce temi come il razzismo, la violenza e la giustizia fai-da-te.La conclusione del film non offre redenzione o catarsi, ma piuttosto un amaro commento sulla natura umana e sulla fragile struttura della civiltà americana del XIX secolo. Tarantino sfida il pubblico a confrontarsi con queste realtà scomode, lasciando un’impronta indelebile nella memoria cinematografica contemporanea.



Add comment