Come finisce L’amore che resta: trama e spiegazione finale



Un film che esplora la natura umana e la ricerca di tenerezza, interpretato da Henry Hopper e Mia Wasikowska



Nonostante stia affrontando la fase terminale di un cancro, la giovane e bella Annabel Cotton è animata da un profondo amore per la vita e per la natura. Al contrario, Enoch Brae, un suo coetaneo, ha smesso di cercare di far parte del mondo da quando i suoi genitori sono morti in un incidente stradale. Dal momento in cui si incontrano a un funerale, i due ragazzi scoprono di avere molti punti in comune. Per Enoch, che ha come migliore amico il fantasma di un kamikaze, e per Annabel, è l’inizio di una relazione del tutto eccezionale.

Un toccante ritratto di due anime solitarie

L’amore che resta (titolo originale Restless), diretto da Gus Van Sant e presentato alla sessantaquattresima edizione del Festival di Cannes nella sezione Un certain regard, è un’opera cinematografica che avvicina progressivamente lo spettatore alle lacrime senza mai risultare ricattatoria. Il film racconta la delicata e impossibile storia d’amore tra Annabel ed Enoch, utilizzando uno stile minimalista e attento ai dettagli. Van Sant, dopo il quasi mainstream Milk, torna alla poetica trattenuta che ha caratterizzato i suoi lavori a partire da Gerry (2002).

Una narrazione delicata e intensa

La sceneggiatura di Jason Lew offre un mondo costruito attorno a una coppia isolata dal resto della società. Annabel ed Enoch, perfettamente a loro agio tra le maschere di Halloween, rappresentano due anime cristallizzate in un limbo indistinto, dove anche una partita a battaglia navale diventa significativa. L’amore che resta è un film di maturazione per Enoch, che deve affrontare la morte dei suoi genitori imparando dalle lezioni di Annabel e del fantasma Hiroshi.

Un’opera poetica e profondamente umana

Il film si distingue per la sua messa in scena misurata e lontana da qualsiasi tentazione melodrammatica. La regia di Van Sant, essenziale ma morbida, cattura l’attenzione dello spettatore con la sua pulizia visiva. Come Harold e Maude, L’amore che resta ragiona sulla perdita e sul lutto, sprigionando una sincera passione per la vita. Annabel insegna a Enoch a ritrovare la gioia di vivere, e Van Sant lo racconta con la semplicità di un sorriso.

Un cast eccezionale

Le interpretazioni di Henry Hopper e Mia Wasikowska sono straordinarie, naturali e prive di artifici. Anche Ryo Kase, visto di recente al Far East di Udine nel film Cannonball Wedlock, offre una performance notevole.

L’amore che resta è un piccolo e fragile componimento poetico che esplora la natura umana e la ricerca della tenerezza. Gus Van Sant dimostra ancora una volta la sua capacità di raccontare storie profonde con uno stile unico e inconfondibile. Un film che lascia un segno indelebile nel cuore dello spettatore.



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