Alexandra Gabbasova, 48 anni, è stata brutalmente assassinata dal figlio quindicenne con un’ascia, un cruento atto che ha avuto luogo in casa loro, nel villaggio di Krasnaya Storozhka. Secondo le indagini, il movente di questo tragico evento sarebbe da ricercare in una discussione riguardante il comportamento del giovane, il quale era stato trovato a trascorrere troppe ore davanti al tablet, trascurando i suoi doveri scolastici.
Dinamica dell’omicidio e reazione del ragazzo
La tensione tra madre e figlio è esplosa quando Alexandra, preoccupata per il rendimento scolastico del ragazzo, decide di confiscargli il tablet. Questa azione ha scatenato la furia del giovane, che in un raptus di violenza ha afferrato un’ascia e colpito ripetutamente la madre alla testa, riducendola in fin di vita prima di smembrarne il corpo. Dopo aver portato a termine l’atroce gesto, il quindicenne, con sorprendente freddezza, ha chiuso la porta della sua camera e si è recato in un negozio del vicinato per comprare del cioccolato.
Rientrato a casa, il giovane ha continuato a giocare a Minecraft sul suo tablet, apparentemente indifferente all’orrore che aveva appena commesso. Solo in un secondo momento, si è recato alla polizia di Sergiev Posad per confessare l’omicidio. Secondo fonti locali, “La madre ha fatto una scenata dopo aver scoperto che suo figlio aveva trascurato i compiti durante un congedo per malattia dalla scuola”, ha riportato l’agenzia di stampa Mash.
Fonti vicine all’indagine continuano a riferire che “Il ragazzo si è offeso quando gli sono stati portati via tutti i cavi, il telefono e il tablet. In preda all’ira, ha utilizzato un’ascia contro la madre, per poi tornare tranquillamente all’attività ludica prima di denunciare sé stesso.” Questo tragico episodio solleva interrogativi non solo sull’educazione dei giovani, ma anche sul ruolo della tecnologia nelle relazioni familiari.
Echi di un fenomeno preoccupante
Questo non è il primo caso di violenza adolescenziale registrato in Russia. Recentemente, un altro adolescente ha scatenato il panico in una scuola, ferendo gravemente un compagno e causando lesioni a diversi altri studenti. Questo attacco è avvenuto a Chelyabinsk, vicino ai Monti Urali, dove un giovane ha fatto irruzione nella scuola e ha iniziato a “picchiare a caso i suoi coetanei”. Un’insegnante, mentre tentava di intervenire e proteggere i suoi studenti, è rimasta ferita nel tentativo di fermare l’assalitore.
Il sospettato, identificato come Roman G., è stato arrestato subito dopo l’accaduto e successivamente trasportato in ospedale. Incidenti di questo tipo stanno sollevando allarmi in tutto il paese, suggerendo una crisi educativa e sociale che richiede una riflessione profonda da parte delle istituzioni e della società.
La vicenda di Alexandra Gabbasova e di suo figlio riporta alla luce il delicato equilibrio tra il mondo digitale e i doveri scolastici, e pone interrogativi sulla gestione da parte dei genitori dei modelli comportamentali dei propri figli. La tecnologia può facilmente trasformarsi in una doppia lama, se non gestita con attenzione e consapevolezza. La società deve interrogarsi su come le nuove generazioni interagiscono con il mondo digitale e su quali strumenti siano più efficaci nell’affrontare la crescente sfida dell’educazione nelle famiglie moderne.
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