Clelia Ditano trovata senza vita nell’ascensore, le segnalazioni (ignorate) e le speranze deluse della giovane di 25 anni di Fasano



La città di Fasano è ancora sotto shock per la morte di Clelia Ditano, una ragazza di 25 anni deceduta in seguito a una tragica caduta dal quarto piano di un palazzo di via Piave, all’interno del vano ascensore che, nonostante la porta aperta, era sprovvisto di cabina.Secondo il racconto del padre di CleliaGiuseppe Ditano, l’ascensore della palazzina Arca (Agenzia Regionale per la Casa e l’Abitare) si era già bloccato in passato, ma mai in modo così drammatico.



La giovane sarebbe salita al quarto piano per lasciare la borsa e altri effetti personali, per poi ridiscendere con l’intento di utilizzare l’ascensore e raggiungere gli amici. Purtroppo, in quel frangente, la cabina non era risalita al suo piano, causando la tragica caduta.Clelia era una ragazza solare e sorridente, con tanti sogni nel cassetto, tra cui prendere la patentediventare autonoma e sposarsi.

Ora, quei sogni sono stati spezzati, insieme alla vita della 25enne, che lavorava in alcuni B&B della zona, impegnandosi quotidianamente per costruire il proprio futuro.La procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta per far luce sulle esatte circostanze dell’incidente, disponendo il sequestro dell’ascensore per eseguire tutti gli accertamenti del caso.

La salma di Clelia è a disposizione dell’autorità giudiziaria, che potrebbe presto conferire l’incarico per l’autopsia.Intanto, parenti e amici della vittima si sono radunati all’esterno della palazzinaosservando in silenzio le operazioni delle forze dell’ordine, interrotto solo dalle lacrime di dolore e disperazione. La comunità locale è sconvolta da questa tragedia, ritenuta inaccettabile da tutti coloro che conoscevano e amavano Clelia.



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