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Chiara Ferragni risponde alle critiche di truffa aggravata: ecco la sua strategia da influencer



Chiara Ferragni si prepara a difendersi dalle gravi accuse di truffa aggravata che hanno scosso la sua immagine e il suo impero imprenditoriale. Al centro della contestazione c’è la vendita del pandoro “Pink Christmas” e delle uova di Pasqua “Dolci Preziosi.” Attraverso una memoria scritta , l’influencer e imprenditrice intende chiarire la propria posizione riguardo alle allegazioni di pratiche commerciali ingannevoli e fornire dettagli cruciali sulla vicenda, che coinvolge anche il suo ex collaboratore Fabio Damato e dirigenti delle aziende partner.



L’indagine sul caso del pandoro: accuse e responsabilità

Le indagini sono cominciate a dicembre 2023 e pongono sotto scrutinio le operazioni di marketing che hanno caratterizzato la vendita dei dolci dal 2021 al 2022. Secondo le accuse, Chiara Ferragni e il suo team avrebbero ingannato i consumatori, comunicando errate informazioni circa la destinazione di parte dei proventi, che avrebbero dovuto andare in beneficenza all’ospedale Regina Margherita di Torino e all’associazione “Bambini delle Fate”.

Chiara Ferragni
Chiara Ferragni
  • Le accuse riguardano un profitto ingiusto di oltre 2 milioni di euro.
  • I proventi delle vendite avrebbero dovuto essere utilizzati per scopi benefici, secondo le dichiarazioni pubblicitarie.
  • Tuttavia, risulta che tali contributi fossero privi di un legame diretto con i profitti generati.

I legali di Ferragni, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, sono attualmente al lavoro per predisporre una memoria difensiva, prevista per essere presentata alla Procura di Milano nelle prossime settimane.

La risposta strategica di Chiara Ferragni

Il team legale di Chiara Ferragni intende dimostrare che non esistono elementi di penale rilevante in questa situazione. La vicenda è già stata analizzata dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, il che potrebbe essere favorevole per la difesa. L’obiettivo primario è ottenere l’archiviazione del caso, ma in mancanza di questa, la Procura potrebbe decidere di procedere con una citazione a giudizio entro la fine dell’anno.

In un colpo di scena significativo, Ferragni ha optato per non richiedere un interrogatorio con i pubblici ministeri, preferendo chiarire la propria posizione attraverso la documentazione scritta. Questa scelta strategica potrebbe riflettere la sua volontà di mantenere un profilo basso mentre si prepara a difendere la propria reputazione.

La vicenda continua a catturare l’attenzione del pubblico e degli esperti del settore, lasciando aperta l’attesa per sviluppi futuri. La risoluzione di questo caso sarà sicuramente cruciale non solo per chiara Ferragni, ma anche per il settore del marketing e della comunicazione sociale.



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