La sera dell’11 dicembre è stata segnata da un tragico incidente ferroviario nel Reggiano, che ha visto la morte di Guglielmo Maiello, un macchinista di 57 anni. L’uomo, che aveva appena concluso il suo turno di lavoro, è stato investito da un treno in corsa mentre stava attraversando i binari per raggiungere la sua auto nel parcheggio della stazione di Rubiera.
Secondo le prime ricostruzioni, ancora in fase di verifica, Maiello avrebbe tentato di attraversare i binari quando è stato colpito da un treno regionale diretto a Piacenza. L’impatto è stato così violento da causare la morte immediata del macchinista. Un suo collega, che ha assistito all’incidente, ha prontamente dato l’allarme ed è stato successivamente ricoverato in ospedale in stato di shock.
Il conducente del treno, un giovane che aveva appena terminato il suo periodo di apprendistato, ha dichiarato di non aver visto Maiello sulla sua traiettoria. Il punto dell’incidente era noto per la vicinanza tra il camminamento pedonale e la linea ferroviaria, una situazione che potrebbe aver contribuito alla tragedia.
Il pubblico ministero Stefano Finocchiaro è incaricato delle indagini, coordinando gli accertamenti della polizia ferroviaria per chiarire le dinamiche dell’incidente. La salma del macchinista è attualmente sotto la custodia della Procura, che sta valutando se disporre un’autopsia prima di autorizzare i funerali.
La notizia della morte di Guglielmo Maiello ha sconvolto non solo i suoi colleghi ma anche la comunità locale e i suoi familiari. Sulla rivista online ‘Ancora in marcia’, gestita dai macchinisti italiani, si legge che a Maiello mancavano solo pochi mesi alla pensione. Era descritto come una persona piena di vita e con un’indole prudente, tanto da essere considerato fin troppo meticoloso e preciso nel suo lavoro.
La sorella di Guglielmo, Antonietta, ha condiviso alcuni ricordi del fratello in un’intervista alla Gazzetta di Reggio: “Non ci spieghiamo l’accaduto. Di certo Guglielmo era pieno di voglia di vivere e di indole prudente, anzi fin troppo puntiglioso e preciso. Ci diceva sempre: ‘State attenti nelle stazioni, voi non sapete…'”. Ha iniziato la sua carriera lavorativa a soli 18 anni nel Genio ferrovieri come macchinista, lasciando la sua città per viaggiare in tutta Italia.
Guglielmo viveva da anni a Pontenure, vicino a Piacenza, insieme alla moglie e alle due figlie, rispettivamente di 28 e 23 anni. La sorella lo descrive come “una persona meravigliosa, un padre splendido, creativo e altruista. In casa faceva di tutto, dai piccoli lavoretti al bricolage. Gli piaceva andare a raccogliere funghi, era un appassionato di informatica e amava la lettura – prosegue la sorella della vittima – Una persona più serena e allegra di lui non c’era. Non è giusto uscire per andare al lavoro e non tornare più”.
Il tragico evento ha causato anche disagi sulla linea ferroviaria Milano-Bologna, con ritardi e cancellazioni dei treni. La comunità ferroviaria è rimasta profondamente scossa dalla perdita di un collega stimato e amato.
Le indagini proseguono per accertare eventuali responsabilità e capire se ci siano state negligenze o errori che abbiano contribuito alla tragedia. La sicurezza nelle stazioni ferroviarie è ora sotto esame, con l’obiettivo di prevenire simili incidenti in futuro.
Questo drammatico episodio ha messo in luce le difficoltà e i rischi che i lavoratori del settore ferroviario affrontano quotidianamente. La morte di Guglielmo Maiello non è solo una perdita personale per chi lo conosceva ma anche un richiamo alla necessità di migliorare le condizioni di sicurezza per tutti i lavoratori delle ferrovie.
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