Controcopertina

Chi era Federica Tonoli, la 30enne medico che ha perso la vita scivolando dal monte Forno



Un dramma è avvenuto il 15 settembre nel pomeriggio, sul monte Forno, in Valmalenco, quando Federica Tonoli, una giovane e promettente dottoressa di 30 anni, ha tragicamente perso la vita durante un’escursione. Residente a Masate, nel Milanese, Federica stava affrontando una ferrata a 3.200 metri di altitudine insieme a tre amici, quando, per motivi che rimangono da accertare, è precipitata per circa 200 metri, solo pochi passi distante dalla cima.



La giovane professionista, appassionata di scalate e ippica, ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia nel 2021 presso l’Università di Bologna, dove ha coltivato il sogno di diventare medico. Dopo aver completato gli studi, Federica si era unita al personale della Residenza sanitaria assistenziale “Le Querce” a Cavenago di Brianza, dove prestava servizio come medico di struttura.

La mattina del 15 settembre, Federica e i suoi amici avevano programmato un’escursione di circa cinque ore, con un dislivello di 1.600 metri, sopra al comune di Chiareggio. In compagnia di due ragazzi di 26 e 31 anni e di una ragazza della stessa età, si trovavano quasi alla fine della loro salita quando è accaduto l’imprevisto.

Intorno alle 14, dopo aver assistito alla caduta, i tre amici hanno allertato i soccorsi; questo ha mobilitato la Settima Delegazione Valtellina – Valchiavenna e la stazione di Valmalenco del Soccorso Alpino. Un’eliambulanza, decollata da Sondrio e da Bergamo, ha raggiunto l’area colpita, ma le condizioni meteorologiche avverse, in particolare il forte vento, hanno reso loro il lavoro molto difficile. Purtroppo, una volta raggiunta Federica, i medici non hanno potuto far altro che constatare il decesso.

Amici e colleghi l’hanno descritta come una persona entusiasta e dedicata, caratteristiche che l’hanno sempre contraddistinta, sia nella vita privata che professionale. La tragica scomparsa di Federica Tonoli lascia un vuoto difficile da colmare, non solo tra i suoi affetti, ma anche nella comunità in cui operava con passione e professionalità.

La comunità montana si stringe in un momento di dolore e riflessione, ricordando l’importanza della sicurezza durante le escursioni e il valore della vita, che, purtroppo, può essere spezzata in un attimo.



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