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Chi è Ottavia Piana, la speleologa bloccata a Bueno Fonteno per la seconda volta dal 2023



La speleologa Ottavia Piana, 32 anni, è intrappolata dalla sera di sabato 14 dicembre nell’abisso Bueno Fonteno, una grotta situata sulla costa bergamasca del lago d’Iseo. Residente ad Adro, in provincia di Brescia, e iscritta al Club Alpino Italiano di Lovere, la giovane faceva parte di una spedizione composta da otto membri del Progetto Sebino. Questo progetto si occupa di mappare le aree inesplorate dell’Alto Sebino, una regione che presenta ancora numerosi punti di interesse geologico. Non è la prima volta che Piana si trova in difficoltà nella stessa grotta: un episodio simile si era verificato nel luglio del 2023.



Secondo le prime informazioni diffuse dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, l’incidente è avvenuto la sera del 14 dicembre. Durante l’esplorazione, Piana sarebbe scivolata su una roccia, cadendo e riportando alcune ferite, probabilmente anche fratture. Attualmente si trova bloccata a 585 metri di profondità, a circa quattro ore di cammino dall’uscita della grotta. L’allarme è stato lanciato da due membri del gruppo, che sono riusciti a raggiungere l’esterno intorno alle 22:30.

Immediatamente, i soccorritori si sono mobilitati. Squadre tecniche provenienti dalla Lombardia, dal Piemonte, dal Veneto, dal Trentino Alto Adige, dal Friuli e dalla Liguria si sono unite ai tecnici alpini della Stazione Media Valle Seriana, ai carabinieri di Clusone e ai vigili del fuoco. La complessità dell’intervento, che prevede anche l’installazione di una linea di comunicazione stabile, sta rallentando le operazioni. Nella mattinata del 15 dicembre, un medico e un infermiere sono riusciti a raggiungere Piana, fornendole le prime cure.

Un incidente già accaduto nel 2023

Questo nuovo episodio richiama alla memoria quanto avvenuto il 2 luglio 2023, quando Ottavia Piana era rimasta bloccata nello stesso sistema carsico di Bueno Fonteno. Durante quella spedizione, la speleologa si trovava a circa 150 metri di profondità quando scivolò, riportando una frattura a una gamba. L’operazione di salvataggio, durata complessivamente 40 ore, vide l’intervento di ben 72 soccorritori del Corpo Nazionale Alpino e Speleologico.

Uno dei tecnici coinvolti nel recupero del 2023 aveva raccontato: “Il suo sguardo era dispiaciuto perché sapeva di aver mobilitato tante persone per soccorrerla, ma noi le abbiamo detto di stare tranquilla: eravamo lì proprio per aiutarla”. Nonostante le difficoltà logistiche, la speleologa era stata immobilizzata su una lettiga e trasportata in superficie, superando anche momenti critici dovuti al maltempo.

Un percorso impegnativo e il Progetto Sebino

La grotta di Bueno Fonteno è una delle più complesse della regione e rappresenta un punto chiave per il Progetto Sebino, che mira a mappare le conformazioni sotterranee dell’area. Il sistema carsico si estende per diversi chilometri e presenta passaggi stretti e impegnativi, che richiedono elevate competenze tecniche. Nonostante i pericoli, questa grotta è un luogo di grande interesse per gli speleologi, attratti dalla possibilità di esplorare territori ancora sconosciuti.

Ottavia Piana, speleologa esperta e appassionata, ha dedicato gran parte della sua attività alla ricerca e alla documentazione di queste aree. Le spedizioni del Progetto Sebino, di cui fa parte, coinvolgono speleologi altamente qualificati, che affrontano rischi significativi per avanzare nella conoscenza del sottosuolo dell’Alto Sebino.

Le operazioni di soccorso in corso

Il salvataggio di Ottavia Piana si annuncia lungo e complesso. Oltre alla profondità alla quale si trova la speleologa, le difficoltà derivano dalla conformazione della grotta, caratterizzata da passaggi stretti e zone poco accessibili. La priorità, come sottolineano i soccorritori, è stabilire una linea di comunicazione stabile tra l’interno e l’esterno della grotta. Questo passaggio consentirà di coordinare al meglio le operazioni e di valutare le condizioni di Piana in tempo reale.

L’intervento coinvolge decine di tecnici, provenienti non solo dalla Lombardia ma anche da altre regioni italiane. La collaborazione tra i vari servizi di soccorso è fondamentale per garantire un esito positivo, in un contesto che richiede esperienza e grande capacità di adattamento. Secondo quanto riportato, la speleologa è cosciente e riceve assistenza medica in attesa di essere trasportata all’esterno.

Una comunità unita

L’incidente ha scosso profondamente la comunità speleologica e gli abitanti di Adro, paese di origine di Ottavia Piana. Numerosi messaggi di solidarietà sono giunti ai familiari e ai soccorritori, testimoniando l’affetto e il rispetto per una giovane donna che ha fatto della sua passione una missione.

Le operazioni di salvataggio proseguono senza sosta, e i tecnici restano fiduciosi. La determinazione di Piana, unita alla professionalità dei soccorritori, rappresenta una speranza concreta per il buon esito di questa operazione estremamente delicata.



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