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“Caro Babbo Natale, non ho più voglia di continuare”, e la maestra risponde alla lettera: “Siamo qui per supportarti”



Ogni anno, nel periodo natalizio, l’atrio del Politecnico di Bari si riempie di luci e decorazioni che adornano un grande albero di Natale. Gli studenti contribuiscono con messaggi indirizzati a Babbo Natale o ai docenti, esprimendo spesso il desiderio di superare gli esami. Tuttavia, quest’anno, un particolare messaggio ha catturato l’attenzione e il cuore di una docente.



Una lettera anonima è stata trovata sotto l’albero nell’atrio Cherubini del Politecnico, in via Orabona. Il messaggio, scritto da uno studente o studentessa che ha scelto di non rivelare la propria identità, esprime un profondo malessere: “Caro Babbo Natale, vivere è diventato estenuante e non ho molta voglia di farlo. Non ho più voglia di combattere per ciò che desidero”. L’autore continua chiedendo: “Se possibile, vorrei che ponessi fine alle mie sofferenze. Vorrei potermi addormentare e non svegliarmi più”.

Maria Rossi, la docente che ha trovato il messaggio, è rimasta profondamente colpita dalle parole dello studente. Ha deciso di agire lasciando il suo numero di telefono sul foglio e un messaggio di speranza: “Caro studente, la vita è un miracolo ogni giorno, ci siamo per te”. Rossi ha poi condiviso l’esperienza su Facebook, sperando che l’autore della lettera la contattasse per ricevere supporto.

Nel suo post sui social, Rossi ha spiegato: “Ho pensato più volte se pubblicare o meno questo messaggio, ma penso che sia l’unico modo per raggiungerti: caro studente, la vita è un “miracolo” ogni giorno, siamo tutti pronti ad abbracciarti e a parlare subito con Babbo Natale perché ti mostri la “bellezza” della tua età e la “sacralità” della tua vita”.

La reazione al post è stata immediata e numerosa. Molti utenti hanno espresso gratitudine verso Maria Rossi per la sua sensibilità e per non aver ignorato il grido d’aiuto dello studente. Un commento recita: “Ringrazio Dio perché ci sono persone come lei, sensibile al grido di aiuto di questo ragazzo. Spero che possa contattarla presto”. Un altro utente ha scritto: “Caro studente, mi dispiace che soffri e vorrei abbracciarti. Tutto passa e anche tu troverai la strada verso la pace e la gioia. Resisti. Un passo alla volta e sarai libero. Abbi fede e speranza”.

Numerosi altri messaggi di incoraggiamento si sono accumulati sotto il post, offrendo sostegno e comprensione all’autore della lettera. Un altro utente ha aggiunto: “Caro studente, come vedi in tanti vorrebbero poterti ascoltare per capire la tua sofferenza e aiutarti, non sei solo. Spero davvero che tu possa leggere le parole che ti stanno scrivendo in tanti e che questo ti dia la forza non solo di sperare in una possibile soluzione ma anche di poter parlare liberamente di quello che senti”.

L’intervento della docente e il successivo supporto della comunità online mettono in luce un importante problema legato alla salute mentale degli studenti universitari. Il periodo degli esami e le pressioni accademiche possono portare a sentimenti di sopraffazione e disperazione. L’importanza di avere figure di riferimento all’interno delle istituzioni accademiche che siano pronte a offrire supporto è cruciale.

In un’intervista successiva, Maria Rossi ha dichiarato: “Ho sempre creduto che il nostro ruolo come educatori vada oltre l’insegnamento accademico. Dobbiamo essere presenti per i nostri studenti anche nei momenti difficili”. Ha aggiunto che spera che il suo gesto possa ispirare altri a fare lo stesso.

Il Politecnico di Bari ha espresso il suo supporto all’iniziativa della docente, sottolineando l’importanza di creare un ambiente accogliente e sicuro per tutti gli studenti. L’università sta valutando l’implementazione di ulteriori risorse per il benessere psicologico degli studenti, come consulenze gratuite e gruppi di supporto.

L’episodio ha anche sollevato una discussione più ampia sui social media riguardo alla necessità di affrontare il tema della salute mentale tra i giovani. Molti hanno condiviso esperienze personali simili, evidenziando quanto sia importante parlare apertamente dei propri sentimenti e cercare aiuto quando necessario.



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