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Cade da un soppalco a 4 metri d’altezza: morto dopo 10 giorni di ricovero l’operaio Paolo Gatta



Un’operaio di 53 anni coinvolto in un incidente mortale durante dei lavori di manutenzione: la comunità piange la sua scomparsa e chiede giustizia.



Paolo Gatta, 53enne di Gardone Val Trompia, è morto lo scorso 21 agosto dopo dieci giorni di ricovero in ospedale, a seguito di un tragico incidente sul lavoro avvenuto il 12 agosto nella sede del Banco Nazionale di Prova delle Armi Portatili. Gatta, membro di una squadra di manutentori, stava eseguendo dei lavori all’interno dello stabilimento, chiuso per ferie. Durante la sua attività, mentre era su un soppalco per controllare un aspiratore, è improvvisamente caduto, precipitando da un’altezza di quasi quattro metri.

A seguito della caduta, è stato immediatamente soccorso dai colleghi che hanno allertato i servizi di emergenza. All’arrivo dei sanitari, Gatta presentava fratture multiple alle vertebre e un grave trauma cranico. Dopo un primo intervento chirurgico, è stato trasferito alla Poliambulanza di Brescia, dove i medici hanno deciso di indurire un coma farmacologico per monitorare meglio le sue condizioni. Purtroppo, nonostante gli sforzi del personale medico, la sua situazione non ha mostrato miglioramenti significativi.

Le cause della caduta

Le indagini iniziali sulle dinamiche dell’incidente sono ancora in corso. Gli agenti delle forze dell’ordine stanno esaminando tutte le possibili cause, senza escludere nulla, né un guasto tecnico né un malore improvviso che avrebbe potuto far perdere l’equilibrio a Gatta mentre lavorava. La squadra di manutenzione stava approfittando della chiusura della fabbrica per svolgere i lavori senza interferenze. Questo contesto ha reso l’incidente ancora più tragico, portando a interrogativi sulla sicurezza e le condizioni di lavoro all’interno dell’impianto.

Le indagini si concentrano sul rispetto delle normative di sicurezza negli ambienti di lavoro. Già in passato, il Banco Nazionale di Prova era stato oggetto di discussioni riguardanti la sicurezza sul lavoro, e la comunità locale chiede da tempo maggiori controlli e tutele per i lavoratori.

L’addio a un uomo amato dalla comunità

Paolo Gatta non era solo un operaio; era una persona molto attiva nel proprio territorio. Nota nel volontariato e nella protezione civile, Gatta ha ricoperto anche il ruolo di presidente dell’associazione Cirenaica, contribuendo in modo significativo alla vita della comunità. La sua morte ha scosso profondamente Gardone Val Trompia, postando un velo di tristezza tra amici, familiari e conoscenti.

In un comunicato pubblicato anche sui social media, il sindacato Fiom Brescia ha espresso vicinanza alla famiglia di Gatta, chiedendo con urgenza che si faccia chiarezza riguardo l’incidente e che vengano individuate le responsabilità. Gatta lascia dietro di sé due figli che ora affrontano la difficile realtà della perdita del padre.

L’evento ha riacceso nell’opinione pubblica la discussione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, mettendo l’accento sulla necessità di rafforzare le misure di protezione per gli operai e garantire un ambiente più sicuro per tutti. La comunità si unisce nel dolore e nella richiesta di giustizia, affinché tragedie simili possano essere evitate in futuro. I colleghi e gli amici di Gatta continuano a organizzare eventi commemorativi per onorare la sua memoria e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sicurezza sul lavoro.



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