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Bimba di un anno perde la vita poche ore dopo aver lasciato l’ospedale a Genova: si lamentava di dolori addominali



Nel cuore dell’entroterra genovese, a Moconesi, si è verificata una tragedia che ha scosso l’intera comunità. Una bimba di solo un anno è morta nella mattinata di domenica 6 ottobre, poche ore dopo essere stata dimessa dall’ospedale. La vicenda, sulla quale la Procura di Genova ha aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità, ha avuto inizio quando i genitori, preoccupati, hanno chiamato il 118 dopo aver notato che la piccola non stava bene.



Secondo quanto riportato, la bimba era stata portata al pronto soccorso dell’ospedale di Lavagna sabato sera a causa di forti dolori addominali. Durante questa visita, la piccola è stata sottoposta a una valutazione clinica e anamnestica accurata. “La bambina è giunta al Pronto Soccorso di Lavagna presentando sintomi gastroenterici, senza segni di gravità apparente,” spiegano infatti dal Gaslini, parte del sistema sanitario regionale meglio noto come “Gaslini diffuso”.

L’ospedale ha effettuato gli accertamenti necessari e, dopo un periodo di osservazione senza riscontro di condizioni gravi, ha deciso di dimettere la paziente. “È stata monitorata durante il periodo di osservazione. Dopo aver riscontrato condizioni stabili, è stata dimessa a domicilio,” affermano i medici in una nota.

Purtroppo, una volta a casa, la bambina ha cominciato a stare di nuovo male. Domenica mattina, i genitori hanno contattato nuovamente i servizi di emergenza alle 10.30, riportando dolori addominali simili a quelli precedenti. Quando il team medico di emergenza è giunto sul posto, le condizioni della bambina erano apparse severe, richiedendo l’intervento immediato dell’elicottero dei vigili del fuoco per un trasporto rapido al famoso ospedale pediatrico Gaslini di Genova.

Informata dell’evento, la Procura della Repubblica di Genova – attraverso il magistrato di turno – ha avviato un’inchiesta aprendo un fascicolo, passo preliminare per ulteriori accertamenti medico-legali come l’autopsia. Entro breve, sarà prevista anche l’acquisizione delle cartelle cliniche e dei vari referti medici relativi al caso, per appurare se ci siano state negligenze o se questo dramma potesse essere evitato.

Da parte sua, l’Asl di Genova ha confermato che tutta la procedura ospedaliera seguita è stata conforme ai protocolli standard, ma non si esclude che l’indagine possa portare alla luce elementi sottovalutati in prima istanza.

“La Direzione dell’Istituto Gaslini esprime il proprio profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia in questo momento di grande dolore,” conclude il comunicato emesso dall’ospedale, testimoniando l’impatto umano della vicenda sulla comunità medica e sulla popolazione locale.

Questa dolorosa vicenda ha sollevato numerosi interrogativi non solo tra i cittadini, ma anche nell’ambito sanitario in merito a come vengono gestiti i casi pediatrici più delicati. L’evento ha infiammato i dibattiti sull’efficienza dei servizi di emergenza e su possibile discrepanze tra la gravità percepita e quella realmente valutata dai medici.

La memoria della piccola rimarrà nei cuori di chi l’ha conosciuta e la sua storia sottolinea la poi l’importanza cruciale dell’accuratezza nei diagnosi e nelle cure per i pazienti più piccoli. Mentre la famiglia attende risposte concrete su cosa possa aver causato questo tragico evento, la comunità di Moconesi si stringe nel dolore provando ad offrire sostegno e solidarietà.

La perdita di una vita tanto giovane è una ferita indelebile e mai si immagina un dolore così grande. Tuttavia, è fondamentale che fatti del genere vengano investigati a fondo per far luce su eventuali errori e migliorare le procedure sanitarie, affinché simili tragedie non si ripetano. Mentre le indagini procedono, una cosa è certa: questa piccola ha segnato un ricordo indelebile, non solo nei cuori dei suoi genitori ma anche nell’intera comunità ligure.



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