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Barshim infortunato, Tamberi è il primo a soccorrerlo: un’amicizia nata in un momento di vulnerabilità



Tamberi si qualifica per la finale del salto in alto

Gianmarco Tamberi ha raggiunto la finale del salto in alto, nonostante le sue difficoltà in gara. Sebbene non sia riuscito a superare la misura di 2.27 metri, il campione olimpico in carica ha sfoderato il suo talento e determinazione, qualificandosi tra i dodici migliori atleti, insieme all’altro italiano Sottile. La vera paura per Tamberi non era la finale, ma affrontare la qualifica. Quest’anno il suo percorso è stato difficile a causa di problemi di salute, tra cui febbre e calcoli renali, che lo hanno costretto a passare una notte in ospedale.



Nonostante tutto, il suo spirito combattivo è stato evidente mentre affrontava la competizione. Durante il suo turno di qualificazione, Tamberi ha dimostrato la sua grande umanità e il suo affetto verso i concorrenti, mettendo in evidenza il profondo legame di amicizia che condivide con il suo grande rivale, Mutaz Barshim. Durante il tentativo di salto, Barshim ha subito un crampo al polpaccio, compromettendo la sua prestazione. Il primo a intervenire è stato proprio Tamberi, che con grande sensibilità si è avvicinato per dare conforto all’amico in difficoltà.

Il gesto di solidarietà di Tamberi

Barshim, che stava affrontando un momento di grande ansia e attesa, si è seduto a terra e sembrava preoccuparsi principalmente per le conseguenze di questo infortunio in vista della finale olimpica. E proprio in quel momento critico, il cuore di Tamberi ha preso il sopravvento. Quando Barshim ha accusato il crampo dopo il tentativo di salto, Gimbo non ha esitato a correre verso di lui, dimostrando che l’amicizia può superare qualsiasi rivalità sportiva. La scena è stata toccante e ha riflettuto il bello dello sport: la capacità di sostenersi a vicenda, anche quando ci si contende una medaglia d’oro.

Fortunatamente, il problema di Barshim non era grave. Dopo questo episodio, il campione qatariota è riuscito a raggiungere i 2.27 metri, mostrando una resilienza notevole. Il suo rientro in gara, complicato da un infortunio, è stato un buon segno e ha aiutato a riportare l’attenzione sul vero spirito olimpico, che è quello di supportarsi e incoraggiarsi nonostante le difficoltà.

Tamberi e Barshim: un’amicizia che va oltre la competizione

Chiunque segua anche superficialmente il mondo dello sport sa che Gianmarco Tamberi e Mutaz Barshim sono legati da una profonda amicizia. Questo legame si è consolidato nel tempo, diventando più forte dopo i Giochi Olimpici di Tokyo nel 2021. In quell’occasione, entrambi decisero di dividere la medaglia d’oro, un gesto che ha segnato un’unione storica tra i due atleti. Quel momento, che ha emozionato il mondo intero, ha rappresentato la sintesi di una connessione che si era formata nel corso degli anni.

Il loro legame ha avuto inizio nel 2017, quando Tamberi stava cercando di tornare in pista dopo un grave infortunio che gli aveva precluso la partecipazione alle Olimpiadi di Rio del 2016. In una delle sue prime gare dopo il rientro, a Ostrava, Gimbo ha sentito il sostegno non solo del pubblico ma anche dei suoi avversari. La rivalità si è trasformata in supporto reciproco, un elemento cruciale per la loro carriera. Poco tempo dopo, in un incontro a Parigi, Tamberi si trovò a lottare con la sua tristezza e le sue difficoltà. In quel momento, Barshim bussò alla sua porta d’albergo, rifiutandosi di andarsene fino a quando Tamberi non lo invitò a entrare.

Questo gesto ha portato a un profondo scambio emotivo tra i due atleti, con Barshim che cercava di rassicurare Tamberi e aiutarlo a superare un momento di debolezza. Le parole dell’atleta qatariota, che incoraggiò l’azzurro a prendersi il proprio tempo e a non avere fretta nel recupero, segnarono l’inizio di una luce di speranza in un periodo difficile. E così, l’amicizia tra Tamberi e Barshim è diventata una delle storie più belle delle recenti Olimpiadi, mostrando al mondo che, oltre alla competizione, ci sono valori umani che uniscono gli atleti in maniera indelebile.



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