Controcopertina

Barberia chiusa a Napoli: tariffe stracciate, strumenti insanguinati e presenza di blatte, oltre al furto di corrente



La Polizia Locale di Napoli ha chiuso una barberia priva di licenze, rivelando condizioni igieniche allarmanti e pratiche illecite, con conseguenze pesanti per il proprietario.



Una barberia degli orrori nel centro di Napoli

È stata scoperta nel cuore di Napoli una barberia abusiva che ha sollevato seri allarmi in materia di igiene e sicurezza. Situata in via Ranieri, una traversa di Corso Umberto I, il locale era caratterizzato da condizioni igieniche inquietanti, con sporcizia diffusa e, a peggiorare la situazione, vi erano blatte in abbondanza. Il titolare, un giovane di 19 anni di origini tunisine, operava senza alcuna autorizzazione necessaria e senza i requisiti minimi fissati dalla ASL di Napoli.

Condizioni igieniche inaccettabili

Durante un’ispezione effettuata mercoledì 28 agosto 2024, gli agenti della Polizia Locale hanno riscontrato una serie di irregolarità. All’interno del locale, soprannominato “Barber Shop”, sono stati trovati cumuli di lamette sporche di sangue, barattoli di tinture, e una notevole quantità di rifiuti pericolosi. Quest’ultimi includevano lamette professionali pronte per essere smaltite in modo illecito.

Non è solo la mancanza di autorizzazioni a preoccupare; gli agenti hanno scoperto che il locale era anche dotato di un sistema di allaccio abusivo alla rete elettrica, bypassando il contatore. L’energia veniva quindi rubata mediante un collegamento rudimentale e mascherato da canaline strategicamente nascoste. Questa pratica ha portato all’intervento dei tecnici dell’Enel, che hanno confermato la frode.

Denunce e sequestri

A seguito delle gravi violazioni rilevate, il locale è stato sottoposto a sequestro preventivo ai sensi dell’articolo 321 del codice di procedura penale. Gli agenti hanno confiscato anche le attrezzature utilizzate per la pratica illecita, il misuratore manomesso e i rifiuti rinvenuti. Il proprietario è stato denunciato per gestione illecita di rifiuti (ai sensi dell’articolo 256 del D.Lgs. n.152/2006) e per furto aggravato (ex articoli 624 e 625 c.p.).

Oltre a queste gravissime accuse, sono attualmente in corso indagini approfondite per quantificare l’ammontare del danno fiscale e dell’energia elettrica sottratta in modo illecito. Le autorità continuano a monitorare altre attività nel centro di Napoli, per garantire che tutti i commercianti rispettino le norme sanitarie e fiscali. Questi interventi non solo tutelano la salute pubblica, ma assicurano anche un equo trattamento per tutti i professionisti del settore, contribuendo alla lotta contro l’abusivismo commerciale.

La scoperta di questa barberia non rappresenta solo un caso isolato, ma è indicativa di una più ampia problematica di abusivismo e pericoli sanitari che affliggono diverse attività nel centro storico di Napoli. Gli agenti della Unità Operativa I.A.E.S., sotto la guida del Comandante Maggiore Gabriele Salomone, continuano a intensificare le operazioni di controllo per garantire la sicurezza e l’igiene delle attività commerciali.



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