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Arresto cardiaco a scuola per un sedicenne: i docenti gli salvano la vita usando il defibrillatore



Uno studente di 16 anni è stato colpito da un arresto cardiaco in classe a Trescore Balneario. Grazie all’intervento tempestivo degli insegnanti e all’uso del defibrillatore, la sua vita è stata salvata.



Un episodio di grande prontezza e professionalità si è verificato nei giorni scorsi presso il Centro di formazione professionale Abf di Trescore Balneario, in provincia di Bergamo. Uno studente di 16 anni ha accusato un malore improvviso durante l’orario scolastico, andando rapidamente in arresto cardiaco. L’intervento immediato degli insegnanti e l’utilizzo di un defibrillatore hanno evitato il peggio, salvandogli la vita.

Secondo le prime informazioni, l’incidente è avvenuto il 14 novembre, poco prima dell’inizio della lezione di educazione fisica. Il giovane studente, il cui nome non è stato reso noto, ha iniziato a sentirsi male pochi minuti prima dell’attività sportiva. In breve tempo, la situazione è degenerata fino al sopraggiungere dell’arresto cardiaco. La prontezza degli insegnanti presenti si è rivelata decisiva: quattro docenti, tra cui l’insegnante di ginnastica e un altro addetto al primo soccorso, si sono immediatamente attivati per prestare i primi aiuti.

Uno degli insegnanti ha iniziato a praticare il massaggio cardiaco, mentre un altro si è occupato di prendere e attivare il defibrillatore presente nella scuola. Un terzo docente ha contattato i soccorsi chiamando il 112, fornendo tutte le informazioni necessarie per accelerare l’intervento medico. L’utilizzo del defibrillatore si è rivelato fondamentale per stabilizzare temporaneamente le condizioni del ragazzo, permettendo ai sanitari di intervenire con maggiore efficacia al loro arrivo.

Quando l’ambulanza e l’elisoccorso sono giunti sul posto, i medici hanno provveduto a intubare il giovane per garantirgli una corretta ossigenazione e lo hanno trasportato d’urgenza all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Qui il 16enne è stato ricoverato in codice rosso e trasferito nel reparto di terapia intensiva. Le sue condizioni iniziali erano critiche, ma grazie all’intervento tempestivo e alle cure ricevute, il giovane ha mostrato segni di miglioramento già nei giorni successivi al ricovero.

Secondo quanto riportato da Brescia Today, il ragazzo ha trascorso due giorni in terapia intensiva prima che le sue condizioni si stabilizzassero. Attualmente si trova ancora ricoverato in ospedale per ulteriori accertamenti e monitoraggio, ma fortunatamente è fuori pericolo. Ha già avuto modo di contattare i suoi insegnanti e compagni di classe per rassicurarli sul suo stato di salute.

La vicenda ha messo in evidenza l’importanza della formazione in materia di primo soccorso e della presenza di dispositivi salvavita come i defibrillatori nelle scuole e nei luoghi pubblici. Gli insegnanti coinvolti nell’episodio hanno dimostrato una grande competenza e sangue freddo nell’affrontare una situazione così critica. “Abbiamo fatto solo quello che era necessario fare in quel momento”, avrebbe dichiarato uno degli insegnanti coinvolti, preferendo restare anonimo.

Non è la prima volta che episodi simili accendono i riflettori sull’importanza della prontezza nell’affrontare emergenze mediche. Secondo i dati forniti dall’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco Onlus (AICR), ogni anno in Italia si verificano circa 60.000 arresti cardiaci improvvisi al di fuori dell’ambiente ospedaliero. In molti casi, la presenza di un defibrillatore nelle vicinanze e l’intervento immediato di persone formate possono fare la differenza tra la vita e la morte.

La vicenda avvenuta a Trescore Balneario rappresenta un esempio positivo di come la preparazione e la dotazione di strumenti adeguati possano salvare vite umane. Il Centro di formazione professionale Abf aveva già predisposto corsi di formazione per il personale scolastico in materia di primo soccorso, dimostrando così una lungimiranza che si è rivelata cruciale in questa occasione.

Il ragazzo, che ora sta recuperando lentamente ma positivamente, ha espresso gratitudine verso i suoi insegnanti e il personale medico che lo hanno assistito. “Non so come ringraziarli”, avrebbe detto ai suoi compagni durante una telefonata dal letto d’ospedale. Il suo caso potrebbe spingere altre scuole e istituzioni a investire maggiormente nella formazione del personale e nell’acquisto di dispositivi salvavita.

In attesa del suo ritorno a scuola, la comunità scolastica del Centro Abf si stringe attorno al giovane studente e alla sua famiglia, augurandogli una pronta guarigione. L’episodio ha lasciato un segno profondo sia tra gli studenti che tra il personale scolastico, sottolineando quanto sia importante essere pronti ad affrontare situazioni d’emergenza.



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