Durante l’udienza tenutasi il 12 aprile, il processo contro Alessia Pifferi, la donna accusata di aver lasciato morire di stenti la propria figlia di 18 mesi, ha raggiunto momenti di alta tensione emotiva. Nonostante la sua affermazione di non aver voluto uccidere la bimba, il PM Francesco De Tommasi ha chiesto l’ergastolo per l’imputata.
Nel corso della sua lunga requisitoria di circa due ore, il PM De Tommasi ha descritto dettagliatamente gli ultimi giorni di vita della piccola Diana. Tra il 14 e il 20 luglio 2022, la bambina è stata lasciata da sola in casa senza cibo né acqua, senza alcuna assistenza. “Si deve immaginare che abbia sofferto terribilmente prima di morire,” ha detto il PM, sottolineando l’abbandono intenzionale da parte della madre che, secondo l’accusa, si è allontanata per stare con il compagno, dimostrando un chiaro intento di trascurare le esigenze della figlia.
Durante le sue dichiarazioni spontanee, Alessia Pifferi ha tentato di difendersi affermando di non aver voluto la morte della figlia. Tuttavia, il PM ha messo in discussione la sua sincerità, evidenziando come subito dopo la scomparsa della bambina, Pifferi abbia cercato di giustificare l’assenza della figlia con bugie. “Se davvero non avesse voluto che la bambina morisse, avrebbe potuto chiamare aiuto,” ha sostenuto De Tommasi, descrivendo il comportamento di Pifferi come un tentativo di evitare le conseguenze delle sue azioni.
Il processo ha anche esplorato l’ipotesi che Diana potesse essere stata drogata per impedirle di piangere e attirare l’attenzione. Al ritorno di Pifferi a casa, la scena era tragica: la bambina giaceva morta, con evidenti segni di nevrosi e altre lesioni fisiche. Il PM ha sottolineato come, anche in quel momento drammatico, Pifferi sembrasse più preoccupata di salvaguardare se stessa piuttosto che affrontare la realtà della situazione.
In conclusione, il PM Francesco De Tommasi ha chiesto una condanna all’ergastolo per Alessia Pifferi, definendola una “bugiarda patentata” e accusandola di aver sempre mentito per manipolare la realtà a suo favore. “Non merita attenuanti,” ha dichiarato il PM, riferendosi all’assenza di pentimento mostrato da Pifferi e al suo continuo atteggiamento di difesa.
Il processo contro Alessia Pifferi continua ad attirare l’attenzione pubblica e mediatica, evidenziando temi dolorosi e complessi come la negligenza genitoriale e le conseguenze legali di tali azioni. Mentre la corte si prepara a prendere una decisione, la comunità resta in attesa di vedere se giustizia sarà fatta per la piccola Diana.
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