Alessandro Guarnieri, un nome che ha resistito per 37 anni nell’ombra di un coma profondo, ha recentemente lasciato questo mondo nella sua casa a Padova. Dal 15 settembre 1987, quando rimase coinvolto in un tragico incidente stradale a soli 17 anni, fino agli ultimi giorni, Alessandro è stato un simbolo di resistenza e amore familiare. La sua storia lo ha reso il paziente in stato semi-vegetativo più longevo d’Europa.
Il padre, Giampaolo Guarnieri, ha rievocato quel tragico giorno: “Quel giorno feci tardi al lavoro e Alessandro salì in sella con un suo amico. All’improvviso un camion militare sbucò da un incrocio senza rispettare lo stop e li travolse in pieno”. Se l’amico di Alessandro se la cavò con una frattura di una gamba, per Alessandro iniziò un lungo calvario che si sarebbe protratto per quasi quattro decenni.
Nonostante la diagnosi iniziale che dava a Alessandro poche ore di vita, ha resistito, diventando il testimone silente di una vita che non poteva vivere appieno. Il padre ha rivelato: “Mi dissero che poteva vivere al massimo per 72 ore. E invece per quasi 37 anni è rimasto in stato semi-vegetativo“.
Alessandro ha vissuto questo lungo periodo tra le mura di casa, circondato dall’affetto incondizionato della sua famiglia. Il padre ha sottolineato: “Abbiamo scelto di proteggere Alessandro. Non giudico chi la pensa in modo diverso dal mio. Personalmente, credo nel libero arbitrio, nella possibilità che le nostre scelte incidano su ciò che siamo”.
Il ragazzo, seppur in stato vegetativo, ha ricevuto cure di altissimo livello, persino visitato da Leopold Saltuari, il medico che segue Michael Schumacher. Il fratello di Alessandro ha condiviso: “Fu lui a dire a mamma e papà che solo un miracolo avrebbe potuto guarire Alessandro. usò proprio quella parola, e da allora, tra mille rinunce, non abbiamo mai smesso di inseguirlo, quel miracolo. Fino a sabato. È morto sereno, con accanto le persone che gli hanno voluto bene”.
Alessandro Guarnieri, un simbolo di forza e resilienza, lascia dietro di sé una storia di amore familiare indomito e la consapevolezza del miracolo della vita, anche nelle circostanze più difficili.
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