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Aggredito a martellate il collaboratore di Navalny, Leonid Volkov: “Grave atto di intimidazione”



Leonid Volkov, figura chiave nell’ambito dell’opposizione russa e stretto collaboratore di Alexei Navalny, è stato recentemente vittima di un violento attacco davanti alla propria residenza a Vilnius, la capitale lituana. “Un aggressore ha infranto il vetro dell’automobile, ha spruzzato una sostanza irritante negli occhi di Volkov e poi lo ha colpito ripetutamente con un martello”, ha riportato Kira Yarmysh, ex portavoce di Navalny, sui social. L’incidente è avvenuto martedì sera, il 12 marzo. L’identità dell’aggressore rimane sconosciuta, e Volkov è stato trasportato d’urgenza in ospedale. “Non ci fermeremo”, ha affermato Volkov dopo l’assalto.



Le reazioni all’aggressione non si sono fatte attendere. Il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, ha espresso il proprio sconcerto e ha assicurato che le autorità stanno indagando sull’accaduto. “Gli responsabili dovranno affrontare le conseguenze del loro atto”, ha dichiarato. Anche il portavoce della polizia lituana, Ramunas Matonis, ha confermato il ricovero del dissidente e l’avvio di un’indagine, precisando che al momento non sono stati individuati sospetti.

Volkov ha abbandonato la Russia per motivi di sicurezza e si è rifugiato in Lituania nel 2019, seguito da numerosi sostenitori di Navalny. Questo dopo che il governo russo ha avviato indagini contro la Fondazione anticorruzione, fondata da Navalny, che Volkov ha presieduto fino all’anno scorso. Volkov, oltre a essere stato un caro amico di Navalny, è stato uno dei suoi principali difensori legali.

Questo brutale attacco giunge in un momento delicato, poco prima delle elezioni in Russia, le quali sono state apertamente criticate da Volkov, descrivendole come “un circo” privo di qualsiasi valore democratico. L’attentato intensifica i dubbi riguardo alla misteriosa morte di Navalny e alimenta le preoccupazioni tra gli oppositori di Vladimir Putin. L’aggressione su suolo di un paese membro della NATO aggiunge una nuova dimensione di tensione e allerta nel contesto internazionale.



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