Le speranze si sono infrante nel peggiore dei modi per il mondo del cinema, con la scoperta del corpo di Philip Rosgosky nel parco dell’Insugherata, a Roma. Il 57enne era scomparso dal 29 gennaio, quando si era allontanato da casa per una passeggiata e da allora non si erano più avute notizie di lui.
Una ricerca disperata
Familiari e amici avevano tentato in tutti i modi di rintracciarlo: hanno distribuito volantini con la sua foto e descrizione in diversi quartieri di Roma e si erano rivolti persino alla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”. Tuttavia, ogni sforzo era risultato vano e Rogosky sembrava svanito nel nulla.
La macabra scoperta nel parco
Sabato mattina, la tragedia ha trovato conferma con la scoperta del corpo di Rogosky da parte di un passante nel parco dell’Insugherata. La scena era avvolta da un’atmosfera tetra: accanto al cadavere è stata trovata una busta di plastica. Gli agenti intervenuti sul posto hanno constatato il decesso, anche se il manager era privo di documenti.
Il mistero persiste
La data e le cause del decesso restano avvolte nel mistero, con alcune testimonianze che indicano Rogosky avvistato diverse settimane prima del ritrovamento del corpo. Ciò ha sollevato domande sulle circostanze della sua morte. Alcuni suggerimenti indicano che Rogosky stava lavorando a un documentario sulla Russia, ma queste ipotesi non sono mai state confermate e la moglie ha smentito ogni coinvolgimento.
Indagini in corso
Sarà l’autopsia a fornire maggiori dettagli sulla morte del manager cinematografico, mentre le autorità continuano le indagini per fare luce su questo tragico evento che ha sconvolto il mondo del cinema italiano.
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