32enne uccide i figli piccoli: l’agghiacciante scoperta e i messaggi sui social



Tragedia nello Utah: Maribel Ibarra, 32 anni, ha tolto la vita ai suoi tre figli piccoli e poi si è suicidata. Le indagini confermano l’ipotesi di omicidio-suicidio.



Omicidio-suicidio a West Haven: una tragedia familiare

La comunità di West Haven, nello Utah, è sconvolta da una drammatica vicenda che ha visto protagonista Maribel Ibarra, 32 anni. La donna e i suoi tre figli, di età compresa tra 1 e 5 anni, sono stati trovati senza vita all’interno di un’auto nella serata del 3 settembre. Le autorità hanno classificato l’episodio come un omicidio-suicidio.

Secondo quanto riportato dall’ufficio dello sceriffo della contea di Weber, i corpi sono stati rinvenuti alle 21:47, dopo una chiamata al 911 effettuata dalla famiglia della donna. Gli agenti intervenuti sul posto hanno constatato che tutti erano stati colpiti da arma da fuoco. “Sulla base delle prove video, delle prove fisiche e delle dichiarazioni raccolte, si ritiene che Maribel abbia sparato ai suoi tre figli nel vano posteriore dell’auto prima di togliersi la vita”, ha dichiarato il tenente Terance Lavely.

I bambini, identificati come Jordan, Yaitza e Alitzel, erano tutti sotto i 5 anni di età. Il più piccolo aveva appena compiuto un anno, secondo quanto confermato alla stampa locale.

I segnali mancati e il contesto familiare

La famiglia di Maribel Ibarra è rimasta sconvolta dall’accaduto, sottolineando di non aver mai notato segnali evidenti di sofferenza o disagio che potessero far presagire una simile tragedia. Nella biografia del profilo Facebook della donna, era scritto in spagnolo “Mis hijos son mi vida” (“I miei figli sono la mia vita”), accompagnato da immagini che la ritraevano in momenti di felicità con i bambini, come gite in spiaggia o incontri con Babbo Natale.

Tuttavia, alcuni elementi del recente passato hanno iniziato a far emergere un quadro più complesso. Maribel era profondamente scossa dalla perdita della madre, Elvia Ibarra, morta il 1° aprile all’età di 69 anni. Per ricordarla, aveva modificato l’immagine del profilo Facebook aggiungendo un nastro nero, simbolo di lutto. Nonostante questo, nessuno nella cerchia familiare aveva immaginato che il dolore potesse sfociare in una tragedia di tale portata.

Indagini in corso e dichiarazioni delle autorità

Le autorità locali continuano a lavorare per ricostruire nel dettaglio gli eventi e il contesto psicologico che hanno portato all’omicidio-suicidio. Il tenente Terance Lavely ha spiegato che “le indagini hanno raccolto prove che indicano un grave stato di disperazione legato alla depressione”. Inoltre, una raccolta fondi su GoFundMe per le spese funerarie ha descritto la tragedia come un esempio di quanto possano essere devastanti i disturbi mentali se non affrontati adeguatamente.

“Come molte persone in tutto il mondo, purtroppo, Maribel è stata sopraffatta dalla disperazione causata dalla depressione, che l’ha portata a compiere azioni di cui ci pentiamo profondamente”, si legge nella descrizione della campagna.

La reazione della comunità e il peso del lutto

L’intera comunità di West Haven si è stretta attorno ai familiari di Maribel Ibarra per offrire sostegno in un momento di così grande dolore. La tragedia ha sollevato interrogativi sulle dinamiche che possono scaturire da problemi di salute mentale non riconosciuti o trascurati.

Il caso ha evidenziato l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della salute mentale e sull’urgenza di creare reti di supporto per prevenire episodi simili in futuro. Le autorità invitano chiunque percepisca segnali di disagio in familiari o amici a non esitare a cercare aiuto presso professionisti o centri di supporto.

Questa tragedia rappresenta un doloroso monito per l’intera società, richiamando l’attenzione su quanto sia essenziale affrontare con tempestività e comprensione i segnali di sofferenza emotiva.

@maribel.ibarra74♬ original sound – maribel ibarra



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