Una cartella esattoriale da 50mila euro ricevuta dal Fisco sarebbe alla base della tragedia di Alessandria, quando lo scorso settembre Martino Benzi uccise moglie, figlio, suocera e poi si suicidò.
La disperazione di Martino Benzi per i debiti col Fisco
Secondo le indagini, Benzi era caduto in una profonda disperazione dopo aver ricevuto dal Fisco una cartella esattoriale da almeno 50mila euro. Una cifra enorme che l’ingegnere non sapeva come pagare.
Questo spiegherebbe il biglietto lasciato prima della strage, in cui scriveva: “Sono disperato, non ho più speranze e la colpa è mia”. I debiti col Fisco lo avevano gettato nello sconforto.
I problemi economici tenuti nascosti anche al fratello
Persino il fratello di Martino Benzi ha dichiarato che l’uomo non aveva mai accennato a gravi difficoltà economiche. In passato gli aveva parlato solo di un debito col Fisco di 30mila euro, che diceva di essere riuscito a rateizzare.
I problemi economici erano dunque tenuti ben nascosti, anche ai familiari più stretti. Un segreto che lo ha consumato fino alla tragica decisione.
La depressione dietro la furia omicida
Oltre ai debiti, anche uno stato depressivo avrebbe contribuito al gesto folle di Benzi. Un mix letale di difficoltà economiche e fragilità mentale che lo ha spinto al duplice omicidio e al suicidio.
Una vicenda che lascia sgomenti e pone interrogativi su come intercettare il disagio prima che sfoci in tragedia. Se Benzi avesse chiesto aiuto, forse oggi racconteremmo una storia diversa.
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