Nasconde nell’ombra una storia di orrore, con anni di violenze sessuali inflitte da due familiari, uno zio e un nonno, a due sorelline di Monreale, in provincia di Palermo. Le due giovani, oggi di 13 e 20 anni, hanno finalmente trovato il coraggio di denunciare gli abusi subiti, nonostante i loro genitori fossero a conoscenza di quanto stava accadendo. Gli atroci episodi di violenza risalgono al 2011 e si sono protratti nel tempo, fino a poco tempo fa.
La Voce Della Sorella Minore
A rompere il silenzio è stata la più giovane delle due sorelle vittime degli abusi a Palermo. Ha confidato la terribile verità a una delle sue insegnanti, la quale ha prontamente segnalato il caso alla procura di Palermo, dando il via a un’indagine che ha portato all’arresto dei genitori delle due ragazze, oltre che dello zio e del nonno.
La giovane di 13 anni ha raccontato il suo calvario: “Mio zio ha qualche problema con me e anche mio nonno. Era una giornata come questa e io stavo dormendo. La nonna non c’era. Quando mi ha trovato mio padre mi ha chiesto perché piangevo e io ho detto che mio nonno e mio zio mi hanno fatto questo. Mio padre si è arrabbiato tantissimo sia col nonno che con lo zio. Poi non l’ho detto più a nessuno, ma è successo di nuovo e di nuovo. Io poi ho detto basta. Tutta la famiglia sa di questa cosa, poi tra mio nonno e mia mamma c’è stata una discussione e la mamma ha detto al nonno che se lo avesse fatto qualche altra volta lo avrebbe denunciato. Il nonno non l’ho più visto dal mio compleanno”.
L’Orrore Raccontato a 9 Anni
Tra le rivelazioni scioccanti della giovane di 13 anni c’è anche il fatto di aver preso una pillola anticoncezionale a soli 9 anni. Questo avvenne perché la madre, temendo che la figlia potesse essere rimasta incinta, le diede la pillola, una scelta dettata dalla paura. Tuttavia, la giovane era solo una bambina e non avrebbe potuto rimanere incinta.
Questa storia sconvolgente getta una luce crudele sulla violenza domestica e l’orrore che può essere perpetrato all’interno delle mura di una famiglia. La giustizia sta ora facendo il suo corso, ma il dolore e il trauma che queste due giovani hanno subito rimarranno con loro per molto tempo.
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