Il rapimento della piccola Kata, avvenuto nell’ex hotel Astor, ha finalmente trovato un movente. Il sequestro sembra essere una vendetta per il tentato omicidio di Santiago Manuel Medina Pelaez, uno degli abusivi che viveva nella stessa struttura. Questi due eventi sono strettamente legati e sono il risultato di una faida interna tra due comunità di immigrati sudamericani coinvolte nel racket delle occupazioni illegali e in altre attività illecite.
Le connessioni tra i due episodi
La relazione tra il tentato omicidio e il rapimento di Kata diventa chiara. I due eventi sono avvenuti a distanza di due settimane l’uno dall’altro e sono collegati alle tensioni esistenti tra la comunità di peruviani ed ecuadoregni all’interno dell’hotel Astor. Il giudice delle indagini preliminari Angelo Antonio Pezzuti ha affermato che il sequestro della bambina sembra essere una conseguenza dei conflitti tra le due comunità per il possesso delle stanze dell’albergo.
L’inchiesta e il degrado economico
L’inchiesta sull’occupazione abusiva dell’hotel Astor coinvolge anche le famiglie che sono state sgomberate. Queste persone, che sono ancora da identificare, vivono in condizioni di estremo degrado economico. Alcuni di loro sono dipendenti dall’alcol e ciò ha portato ad episodi criminali che si sono svolti proprio nella struttura alberghiera, come testimoniato anche nel caso del tentato omicidio di Santiago Manuel Medina Pelaez.
Le denunce e la situazione dell’hotel
Carlo Vadi, amministratore unico e legale rappresentante della società Pax srl, aveva denunciato il ripetersi delle occupazioni non autorizzate dell’edificio, nonostante avesse adottato misure di sicurezza come puntellare le porte e installare filo spinato lungo il muro perimetrale. L’hotel Astor, privo di servizi essenziali come acqua, gas ed elettricità e senza la certificazione anti-incendi, era diventato inabitabile. Nonostante ciò, 17 nuclei familiari, per un totale di 54 persone, tra cui 19 minori, si erano insediati nell’edificio. L’albergo, chiuso a causa della crisi del turismo dovuta al Covid, avrebbe dovuto riaprire, ma gli occupanti abusivi hanno impedito il ripristino delle attività. Le stanze dell’hotel sono diventate il teatro di una serie di crimini, culminando con il tragico rapimento di Kata. Questo ha reso urgente lo sgombero e l’ispezione approfondita dell’edificio da parte dei carabinieri.
La scoperta del movente dietro il rapimento di Kata getta luce sulla complessa situazione all’interno dell’ex hotel Astor. Le tensioni tra peruviani ed ecuadoregni, legate alle occupazioni illegali e ad altre attività illecite, hanno portato a gravi conseguenze, tra cui il tentato omicidio e il rapimento della bambina. È fondamentale affrontare questi problemi e garantire la sicurezza e la legalità nelle comunità coinvolte.
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