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Pensioni: Incremento in vista per dicembre 2023, tra aggiustamenti e bonus tredicesima



Pensioni: Un’occhiata più da vicino all’aumento di dicembre

Per i pensionati, dicembre 2023 porterà con sé un lieve incremento. Gli assegni pensionistici degli italiani vedranno un aumento grazie alla perequazione, ovvero l’adeguamento al costo della vita basato sull’inflazione del 2022. A ciò si aggiunge la tredicesima, che quest’anno sarà leggermente più generosa per chi percepisce una pensione minima. Inoltre, nel cedolino di dicembre non saranno presenti le ritenute addizionali comunali e regionali, già diluite nei mesi precedenti. Vediamo tutto nel dettaglio.



Gli aggiustamenti delle pensioni a dicembre: tra rivalutazione e bonus tredicesima

Il decreto Anticipi, approvato dal governo Meloni il 16 ottobre, prevedeva che gli anticipi dell’adeguamento delle pensioni sarebbero stati ricevuti dai pensionati a novembre. Tuttavia, il testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 ottobre ha posticipato la data al 1° dicembre 2023. Di conseguenza, il prossimo mese gli assegni saranno leggermente più alti. Ma quali sono esattamente questi incrementi? L’aumento per compensare l’inflazione effettiva del 2022 sarà dello 0,8% sulla pensione di dicembre, per mitigare parzialmente un’inflazione cresciuta dell’8,1%. Saranno inoltre erogati tutti gli arretrati del 2023, da gennaio a novembre. Anche la tredicesima vedrà un aumento dello 0,8%.

La tredicesima di dicembre: quando arriva e quanto ammonta

Secondo la legge di bilancio approvata alla fine del 2022, la rivalutazione completa del 100%, con relativo conguaglio, è garantita solo a coloro che percepiscono pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo Inps, ovvero pari a 2.101,52 euro lordi mensili. Per le altre fasce di pensionati, invece:

  • La rivalutazione sarà dell’85% per i trattamenti tra 4 e 5 volte il minimo (fino a 2.626,90 euro);
  • Del 53% tra 5 e 6 volte il minimo (fino a 3.152,28 euro);
  • Del 47% tra 6 e 8 volte il minimo (fino a 4203.04 euro);
  • Del 37% tra 8 e 10 volte il minimo (fino a 5.253,80 euro);
  • Del 32% oltre 10 volte il minimo Inps (dai 5.254 euro lordi in su).

Per l’ultima fascia, dal 2024 è prevista una novità significativa: la rivalutazione sarà solo del 22%.

Rivalutazione delle pensioni: chi riceverà meno del previsto nel 2024

Oltre alla rivalutazione, c’è il cosiddetto bonus tredicesima. Alcuni pensionati, entro certi limiti e con determinati requisiti, avranno diritto a un extra di 154,94 euro da ricevere a dicembre insieme alla tredicesima. Questo bonus viene attribuito automaticamente a chi ne ha diritto, senza bisogno di fare alcuna richiesta. Inoltre, essendo un bonus, non è soggetto a tassazione. Tuttavia, non tutti i pensionati avranno diritto a questo bonus. Infatti, è necessario soddisfare un requisito economico: l’importo della pensione lorda annua non deve superare quello del trattamento minimo annuo del fondo pensioni lavoratori dipendenti, pari a 7.327,32 euro per l’anno 2023.

Il bonus tredicesima, quindi, è un pagamento aggiuntivo alla pensione, pari a 154,94 euro, introdotto dalla legge finanziaria del 2001 e riconosciuto a chi percepisce una o più pensioni con un importo complessivo non superiore al trattamento minimo e che si trova in determinate condizioni reddituali. È riservato ai titolari di tutte le pensioni erogate dall’Inps, ad eccezione dei trattamenti assistenziali (pensioni e assegni sociali, prestazioni agli invalidi civili), delle pensioni dei dipendenti degli enti creditizi, dei dirigenti d’azienda e dei trattamenti non aventi natura di pensione.

La modalità di “funzionamento” del bonus varia a seconda del reddito disponibile e dei limiti reddituali propri e dell’eventuale coniuge presente. Spetta invece un importo parziale a coloro che hanno un reddito superiore a 7.327,32 euro, ma inferiore a 7.482,26 euro, ossia il trattamento minimo annuo al quale viene applicato il bonus tredicesima. Ma non basta: il reddito complessivo (quindi non solo quello da pensione) assoggettabile all’Irpef non deve superare di 1,5 volte l’importo annuo del trattamento minimo. Per il 2023, quindi, la soglia da non superare è pari a 10.990,98 euro.

Per i pensionati coniugati, i requisiti cambiano. In questo caso, infatti, si avrà diritto al bonus tredicesima se si soddisfano due diverse condizioni: il non superamento del reddito complessivo personale, che non deve andare oltre i 10.990,98 euro, e il non superamento di tre volte del trattamento minimo, fissato per il 2023 a 21.981,96.

Quando avverranno i pagamenti? Le cifre verranno pagate venerdì 1° dicembre tramite bonifici, sia in banca che in posta, mentre si concluderanno martedì 5 dicembre i pagamenti in contanti presso gli uffici postali.



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