Le modifiche previste dalla riforma pensionistica per il 2024 potrebbero rendere meno conveniente l’uscita anticipata dal lavoro.
La riforma pensionistica del 2024 e le sue implicazioni
La riforma delle pensioni prevista per il 2024 introduce ulteriori restrizioni per coloro che desiderano lasciare anticipatamente il lavoro. Secondo la bozza della legge di bilancio, dal prossimo anno sarà ancora possibile andare in pensione a 63 anni, ma con termini meno vantaggiosi. La riforma ruota principalmente attorno alla revisione del meccanismo di uscita con Quota 103, ovvero la pensione anticipata con 62 anni di età e 41 anni di contributi, che sarà possibile utilizzare anche nel prossimo anno, ma con condizioni differenti rispetto al 2023.
Quota 103: l’uscita si avvicina ai 63 anni
Quota 103 sarà meno conveniente dal 2024 per coloro che raggiungeranno i requisiti previsti dalla riforma dell’anno precedente. La bozza di bilancio prevede un prolungamento delle finestre di uscita di tre mesi. Di conseguenza, i lavoratori del settore privato potranno iniziare a percepire la pensione solo dopo 6 mesi dalla maturazione dei requisiti, mentre per i dipendenti pubblici l’attesa sarà di 9 mesi.
Pensione anticipata secondo la Fornero
In queste condizioni, la riforma scoraggia i lavoratori a lasciare anticipatamente il lavoro. Pochi mesi di attesa non compensano infatti una penalizzazione per chi ha maturato 41 anni di lavoro: è più conveniente lavorare o attendere ancora un po’ e andare in pensione con una rendita calcolata col sistema misto.
Riassunto delle modifiche
– La nuova versione di Quota 103 per il prossimo anno risulta meno conveniente.
– Il requisito anagrafico tende verso i 63 anni con le nuove finestre di uscita.
– L’importo della pensione potrebbe essere ridotto fino al 15-16%.
– È preferibile attendere i requisiti contributivi per la pensione anticipata Fornero.
In sintesi, è necessario valutare attentamente le opzioni prima di decidere di andare in pensione anticipatamente nel 2024.
Add comment