Controcopertina

Michelle Causo: Origini Napoletane, Dolore per la Nonna e Gli Ultimi Mesi di Buio a Scuola



L’11 novembre dell’anno scorso, una giovane donna chiamata Michelle Maria Causo condivise sui social il suo dolore per la perdita della nonna. Una foto di lei da bambina accanto alla sua “seconda madre” che soffiava sulle candeline dell’ultimo compleanno. “Addio vita mia, ti amerò per sempre”, scrisse commossa. Poi, qualche mese dopo, Michelle si trovava nell’androne del palazzo dove era cresciuta, con gli occhi appena truccati, a ritmare la musica di Sfera Ebbasta. Nonostante le apparenze, c’era un dettaglio che accomunava queste due realtà, apparentemente distanti: lo sguardo. Uno sguardo che difficilmente può nascondere la vera natura delle persone, anche quelle giovani e ancora inesperte. Nella prima storia, la musica “trap” non faceva ancora parte della quotidianità di Michelle Maria Causo, una ragazza di 17 anni, uccisa a coltellate da un coetaneo. C’era solo la fragilità di una giovane ragazza che, con dolcezza, aveva voluto condividere il suo dolore con il mondo.



La Doppia Realtà di Michelle

Tra queste due storie, c’è una narrazione diversa che si svela a pochi mesi di distanza, lasciando l’impressione che la seconda sia stata influenzata da circostanze esterne. Nonostante i suoi sforzi, dimostrati dai suoi reel su TikTok, Michelle era distante da quel mondo in cui la musica “trap” trova la sua sintesi e la sua massima espressione. Anche nelle storie quotidiane con le sue amiche, apparentemente superficiali, sembrava sempre un passo indietro. Quasi come se quel “dover esserci” in quel modo fosse necessario per non scomparire nell’ombra. Si era infilata in una zona di “chiaro-scuro” in cui sembrava essere intrappolata, proprio come la sua giovane età potrebbe suggerire. I suoi tre anni di liceo psicopedagogico, con risultati soddisfacenti ma non brillanti, sottolineano gli ultimi mesi, le numerose assenze e i debiti formativi da colmare a settembre. Alcuni insegnanti avevano notato la sua presenza e intravedevano un potenziale pericolo.

L’ombra che Si Nasconde

Questa “ombra” era visibile, aveva un nome e un cognome, e aveva compiuto 17 anni lo scorso aprile. Il ragazzo è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Roma con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Non c’era una relazione sentimentale tra i due, ma si conoscevano e frequentavano. Le ragioni dietro questo omicidio potrebbero essere legate a droga o stupefacenti? O potrebbe bastare un debito di poche decine di euro per giustificare un atto così brutale? Secondo il padre di Michelle, il suo presunto assassino l’avrebbe aggredita e uccisa perché “rifiutato”. Qualunque sia la verità, la scuola frequentata da Michelle notava un cambiamento in lei. Appariva turbata e spaventata, tanto che erano stati attivati dei percorsi per studenti in difficoltà. Ancora non si sa con certezza, ma ci sono anche voci di presunte violenze subite in passato. Tuttavia, tra gli amici, il ricordo predominante è di una ragazza solare, sempre disponibile e amorevole verso gli altri, senza aspettarsi nulla in cambio. Una ragazza potenzialmente fragile, anche se inconsapevolmente.

Un Bagliore di Luce in un Contesto Sconosciuto

Michelle Maria Causo era la figlia maggiore di Daniela e Gianluca, originari di Napoli ma cresciuti a Roma, nella periferia di Primavalle, tra palazzi che sembrano alveari e ragazzini che imparano presto a badare a se stessi. “O ci pensi tu a te stesso oppure non lo farà nessuno”, diceva un vicino della sua stessa età. I suoi compagni di classe la ricordano come una ragazza sempre corretta e onesta verso gli altri. A soli 17 anni, è finita in un “acquario” popolato da “squali” dai quali ha cercato di difendersi. Mercoledì scorso, mentre veniva accoltellata più volte dopo una presunta lite che nascondeva un movente, ha opposto resistenza fino all’ultimo.

Conclusioni

La storia di Michelle Maria Causo è una storia fatta di luci e ombre, di gioia e dolore. È un tragico esempio di quanto le persone possano nascondere dietro uno sguardo. Non possiamo sapere con certezza cosa sia accaduto, ma ciò che possiamo fare è ricordare Michelle come una giovane ragazza solare, che cercava di affrontare la vita nonostante le difficoltà. La sua morte prematura ci ricorda l’importanza di prestare attenzione ai segnali di disagio e di offrire sostegno a coloro che ne hanno bisogno.



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