Said Cherrah: Dal Pentimento alla Violenza
In una sala del tribunale di Milano, Said Cherrah, un giovane italiano di origini marocchine, ha affrontato il giudice per la convalida dell’arresto. Dopo un anno di persecuzioni e violenze, Cherrah ha espresso pentimento dicendo: “Sono pentito, mi dispiace molto per quello che ho fatto. Va tutto bene, io e la mia ex siamo comunque in buoni rapporti, tant’è che lei continua a vedermi”. Ma dietro queste parole si nasconde una storia tragica di abusi e violenza.
Un Anno di Terrore
L’incubo di questa storia ha avuto inizio un anno prima quando Cherrah, un riparatore di caldaie disoccupato, è stato messo ai domiciliari dopo aver evitato il carcere per un periodo di persecuzione verso la sua ex compagna. Tuttavia, questo non lo ha dissuaso dal perseguire il suo progetto di punire la donna che lo aveva lasciato dopo un anno di relazione.
L’Atto Orribile
Il 20 novembre, Cherrah ha organizzato un incontro con la sua ex compagna, una ventitreenne operaia, in via Pontida, nella zona industriale di Erba, dove lei lavorava. Durante la discussione, la situazione è degenerata rapidamente quando Cherrah ha iniziato a prendere a calci e pugni la giovane donna. Ha afferrato i suoi capelli e l’ha trascinata per alcuni metri prima di gettarle addosso dell’acido proveniente da una bottiglia acquistata al supermercato.
Fortunatamente, gli abiti invernali hanno agito come una barriera protettiva, ma il volto della vittima è stato colpito, e il primo referto medico ha rivelato danni alle cornee. La sua salvezza è stata possibile grazie all’intervento coraggioso di alcuni colleghi di lavoro, tra cui un uomo di 47 anni, che è rimasto lievemente ferito. I carabinieri del gruppo radiomobile di Como sono intervenuti prontamente e hanno arrestato Cherrah per il reato di “deformazione della persona mediante lesioni permanenti al viso”, equiparabile al tentato omicidio.
Una Storia di Abusi e Paura
La storia tra i due giovani è stata segnata da denunce della donna, minacce e abusi perpetuati da Cherrah. Dopo essersi separati ad agosto 2022, Cherrah ha iniziato a perseguitarla, presentandosi sul suo luogo di lavoro, maltrattandola fisicamente e danneggiando la sua auto. La tensione è stata alimentata anche da questioni economiche, poiché la donna aveva prestato 12 mila euro a Cherrah e chiedeva il rimborso.
Le azioni di Cherrah sono diventate sempre più pericolose, culminando con l’aggressione dell’agosto scorso, quando ha cercato di far scendere la donna dalla sua auto con la forza. La giovane è stata fortunata ad essere soccorsa da un passante che l’ha ospitata in casa sua. Due giorni dopo, la donna si è recata dai carabinieri di Erba per denunciare Cherrah. Quest’ultimo ha reagito in modo violento, presentandosi davanti alla caserma con un cric e insultando la vittima.
Un Atto di Pentimento
Nonostante la sua violenta storia, Said Cherrah ha mostrato pentimento di fronte al giudice. Ha cercato di spiegare l’incidente del cric dicendo che suo padre aveva appena forato una gomma. Questo dramma mette in evidenza l’importanza della denuncia e del coraggio delle vittime di violenza domestica. La storia di questa giovane donna è un esempio di resilienza e forza di fronte all’orrore.
Il caso di Said Cherrah dimostra anche quanto sia cruciale il ruolo delle forze dell’ordine nel garantire la protezione delle vittime e nel perseguire i responsabili di atti violenti. La società deve rimanere vigile e sostenere coloro che lottano per porre fine alla violenza domestica.
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