In un torrido pomeriggio estivo a Caivano, una città alla periferia di Napoli, la vita scorre diversamente. Nel rione Parco Verde, i bambini non sperimentano la noia estiva, ma affrontano realtà oscure. Le palazzine popolari sono diventate un terreno fertile per il traffico di droga, e i bambini sono coinvolti sin da piccoli. In questo contesto, si svolge la tragica vicenda di una bambina di nome Fortuna, conosciuta come “Chicca”.
Un ambiente oppressivo e violento:
Il Parco Verde, un tempo concepito come luogo di accoglienza per le vittime del terremoto, è diventato un fortino criminale. Le palazzine sono dominate dalla criminalità organizzata, con appartamenti che ospitano boss della camorra. Gli abusi sessuali sui bambini sono all’ordine del giorno, con ragazzini e ragazzine che subiscono violenze fin dalla più tenera età. In queste brutali condizioni, la piccola Fortuna ha perso la vita.
La terribile scoperta e le indagini:
Un giorno, un tonfo risuona nel Parco. Fortuna è stata trovata morta, caduta dall’ottavo piano di un palazzo. La notizia della sua morte si diffonde rapidamente e attira l’attenzione dei media. Tuttavia, ciò che emerge successivamente è ancora più sconcertante: il corpo della bambina rivela segni di abusi sessuali prolungati. Le indagini cominciano a concentrarsi sulle persone coinvolte e sulle dinamiche all’interno delle palazzine.
La lotta per la verità:
Le autorità tentano di far emergere la verità dietro la morte di Fortuna e gli abusi subiti dai bambini del Parco Verde. Alcune persone vengono arrestate grazie alle intercettazioni ambientali, ma la ricerca della giustizia è un processo lungo e complesso. Nel frattempo, Marianna e Raimondo Caputo, sospettati di abusi sessuali e dell’omicidio di Fortuna, si trovano in carcere. Le bambine coinvolte vengono trasferite in una casa di accoglienza per minori.
La memoria che svanisce:
Nonostante l’enorme risonanza mediatica iniziale, il clamore attorno al caso di Fortuna svanisce col passare del tempo. Il Parco Verde continua a essere un luogo di criminalità e violenza, con gli abusivi che occupano ancora le palazzine e gli spacciatori che vendono droga. Solo Mimma, la madre di Fortuna, ha lasciato il palazzo dopo aver affrontato problemi giudiziari. La tragedia di Fortuna si dissolve nella memoria locale, mentre la gente cerca di dimenticare ciò che è accaduto.
La storia della ‘piccola Fortuna’ rappresenta un orrore nascosto che si cela dietro le facciate delle palazzine del Parco Verde. Le indagini e le vicende giudiziarie cercano di far emergere la verità e punire i colpevoli, ma la strada è difficile. Nel frattempo, il Parco Verde continua a essere un luogo in cui la criminalità prospera e i bambini sono vittime di abusi. Questa triste vicenda ci invita a riflettere sull’importanza di proteggere i più vulnerabili e di porre fine a queste atrocità che si svolgono nelle città dei mostri.
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