Dopo la tragica morte di Giulia Cecchettin, si è scatenato un dibattito sulla colpa collettiva maschile e il patriarcato. Il noto psichiatra Paolo Crepet offre una prospettiva equilibrata su queste questioni.
La recente tragica morte di Giulia Cecchettin ha scatenato un acceso dibattito sulla violenza di genere e il ruolo del patriarcato nella società. In questa intervista, il rinomato psichiatra e sociologo Paolo Crepet offre una prospettiva equilibrata su questi temi delicati.
Il Dibattito sulla Colpa Collettiva
Dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin, alcune persone hanno sollevato l’idea della colpa collettiva maschile, sostenendo che tutti gli uomini dovrebbero sentirsi colpevoli per tali tragedie. Tuttavia, il Dottor Crepet respinge questa generalizzazione e sottolinea che non tutti gli uomini sono responsabili della violenza di genere.
Il Patriarcato non è un Concetto Nuovo
Il Dottor Crepet sottolinea che il concetto di patriarcato non è nuovo e che è stato discusso molto tempo fa. Ad esempio, menziona il romanzo “Padre Padrone” di Gavino Ledda, scritto nel 1975, che ha affrontato tematiche patriarcali. Questo dimostra che il dibattito sulla società patriarcale esiste da decenni.
Padri Assenti e Non-Patriarchi
Crepet riconosce che ci sono padri che sono stati assenti nella vita dei loro figli, ma sottolinea che non tutti questi padri erano necessariamente patriarchi. Alcuni di loro potrebbero non aver fatto male a una mosca ma erano semplicemente poco presenti a causa del lavoro. Il Dottor Crepet invita a non generalizzare e a non considerare ogni padre assente come un malvagio.
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