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Gerusalemme: confermata la morte di Shani Louk, la ragazza uccisa nell’assalto al rave nel deserto



La famiglia di Shani Louk, la 23enne uccisa nell’assalto al rave nel deserto in Israele, ha ricevuto la conferma della sua morte.



L’esame del DNA sui resti ritrovati

L’esame del DNA effettuato su un frammento osseo ritrovato sul luogo della strage ha permesso di identificarlo come appartenente alla giovane. Come spiegato dai medici, senza quell’osso Shani non può essere ancora viva.

La ragazza, immigrata in Israele dalla Germania, è stata riconosciuta anche dai suoi tatuaggi, che rappresentavano la sua passione.

Uccisa con un colpo alla nuca durante l’assalto

Secondo le prime ricostruzioni, Shani sarebbe stata uccisa già il giorno dell’assalto al rave, dove erano presenti oltre 260 giovani. Forse un colpo di arma da fuoco alla nuca ne avrebbe causato la morte istantanea.

Il corpo caricato su un furgone e mostrato come trofeo

Successivamente, il suo corpo sarebbe stato caricato seminudo sul retro di un furgone dai terroristi, che lo hanno mostrato come un trofeo di guerra per le strade di Gaza.

Le autorità israeliane hanno condannato duramente l’accaduto, definendolo un atto di barbarie. La giovane ballerina è l’emblema delle tante vittime innocenti di questo conflitto che continua a mietere giovani vite.



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