Controcopertina

Ezio Greggio scrive una lettera commovente a Mari de Filippi a distanza di un mese dalla morte del marito



Cara Maria, Roberto Alessi e il suo giornale Novella 2000 mi hanno invitato a scriverti una lettera che rappresenti il sentimento di tutti noi, tuoi colleghi ed amici in questo periodo così triste e difficile della tua vita. Ho accettato perché in questi giorni, da quel giorno, mi sei venuta in mente spesso.



Quando ti manca qualcuno come Maurizio che ha condiviso con te un lungo cammino, una storia significativa, un pezzo della tua vita, e che è stato anche un grande punto di riferimento e il tuo mentore, immagino il vuoto che improvvisamente si è formato nelle tue giornate. È sconcertante sapere che una persona fondamentale che hai nel cuore e che stimi

non c’è più all’improvviso. In un attimo il tuo mondo va sottosopra, anche se sai che potrebbe succedere, anche se te lo aspetti in parte. Ho vissuto anch’io questo momento quando mio padre se n’è andato: anche se aveva tanti anni, 96, il solo fatto che ci fosse mi rincuorava. Bastava una parola al telefono, qualche ora passata insieme. Improvvisamente ti senti più solo, ti manca quel sostegno, quelle conversazioni quotidiane che ti davano un’energia interiore ineguagliabile.

Anche se non ci vediamo da molto tempo, cara Maria, ho percepito da lontano questo tuo momento di scoramento, ho letto qua e là della tua voglia di lasciare tutto, di fermarti nel tuo lavoro. Spero sia stato solo un momento di smarrimento. Io a nome di tanti tuoi amici ti dico che bisogna andare avanti, che devi continuare. Lo devi a un vasto pubblico che ti segue, lo devi ai centinaia di talenti che aspettano l’opportunità che offrirai sul tuo palcoscenico per emergere e realizzare i loro sogni. Va fatto, Maria, per le persone che ci hanno lasciato, perché la loro volontà è di non dimenticarli, di andare avanti e di proseguire in quel percorso lungo il quale ci hanno sostenuto.

Hai tuo figlio Gabriele al tuo fianco, e poi Sabina, Giuseppe… tanti collaboratori per i quali sei immensamente importante. Ti ho rivista in onda dopo la pausa doverosa e rispettosa in televisione e ho letto nei tuoi occhi quella malinconia che nasce da una perdita così grande. E mi sono tornati alla mente alcuni ricordi che spero ti facciano sorridere… Come quando io ed Enzo (Iacchetti, ndr) venivamo a C’è Posta per te travestiti da baldracconi, e tante volte Maurizio, appena lo sapeva, veniva in trasmissione, si metteva dall’altra parte della busta per scherzare con noi che raccontavamo di essere state sue fidanzate.

Non vedeva l’ora di scherzare con quelle sue battute graffianti, dircene di ogni, in quella nostra recita vaudeville che ti faceva ridere e sfondava gli ascolti. Quando Maurizio era direttore di Canale 5 ci presentavamo spesso io ed Enzo nel suo ufficio con una scusa solo per far confusione, con lui che dopo mezz’ora di nostre battute perditempo, di discorsi senza capo né coda, ci diceva ridendo “…ma che volete?”. Niente, non volevamo niente, volevamo stare con lui. Perché era bello parlarci, starci insieme, scherzare con Maurizio. A gennaio ero stato ospite in collegamento alla sua trasmissione radio Facciamo finta che… che conduceva con Carlotta Quadri.

Ricordandogli dei momenti quando andai al Maurizio Costanzo Show l’ho fatto ridere, e lui a sua volta mi ha fatto ridere coi suoi commenti, anche se la sua voce era un po’ più affaticata, ma non la sua ironia e la sua arguzia. Alla fine della puntata mi ha dedicato una frase finale che se chiudo gli occhi risento con la sua voce inconfondibile “È sempre bello parlare con Ezio”. È stato bello per me parlare con lui un’ultima volta. Maria, per noi tutti è bello sapere che continuerai a parlarci attraverso le tue trasmissioni, raccontandoci le storie di tante persone ed aiutandone altre a trovare la propria strada. Ciao Maria, un abbraccio da me, Enzo, Roberto e i lettori del suo giornale, tanti colleghi e milioni di italiani.



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