Controcopertina

Chi è Pietro Morreale, il condannato all’ergastolo per l’omicidio della fidanzata 17enne?



Una Notte Fatale

Era la notte tra il 23 e il 24 gennaio 2021 quando a Caccamo, in provincia di Palermo, la 17enne Roberta Ragusa fu uccisa dal suo fidanzato. Oggi, 29 novembre, dopo quasi 3 anni di processi, la corte d’assise d’appello di Palermo ha pronunciato una sentenza che segna la fine di un lungo percorso legale: il 21enne Pietro Morreale è stato condannato all’ergastolo.



La Ricostruzione dei Fatti e il Racconto del Killer ai Carabinieri

Questo terribile femminicidio colpì profondamente l’opinione pubblica, non solo per la giovane età della vittima ma anche per la brutalità con cui avvenne. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, Roberta Ragusa fu inizialmente colpita e stordita con un sasso. Successivamente, Pietro Morreale, condannato oggi all’ergastolo, la bruciò viva e assistette alla sua agonia prima di gettarla in un burrone.

Il giorno successivo, il 21enne si presentò in caserma per raccontare la sua versione dei fatti. Affermò che la ragazza si sarebbe suicidata dandosi fuoco davanti a lui, nel tentativo di salvarla si ustionò. In seguito, per rispettare l’ultimo desiderio della vittima, gettò il corpo dove lei gli aveva chiesto di farlo. Tuttavia, questa versione dei fatti non convinse mai le autorità e i giudici.

La Sentenza e il Risarcimento ai Parenti della Vittima

La procuratrice generale Maria Teresa Maligno ha richiesto la conferma dell’ergastolo per Pietro Morreale. Dopo quasi tre anni di attesa, la lettura della sentenza è avvenuta alla presenza dei familiari della vittima, tra cui il padre, la madre, il fratello, la nonna, gli zii e numerosi amici della ragazza. In aula erano presenti anche i genitori del killer.

Oltre all’ergastolo, Pietro Morreale è stato condannato a risarcire i parenti della vittima con una somma di circa 800 mila euro. Questa sentenza mette fine a una lunga battaglia legale ma non potrà mai ripagare il dolore e la perdita inflitti alla famiglia di Roberta Ragusa.



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