Pierfrancesco Favino è uno degli attori italiani più versatili, capace di alternare ruoli più comici e drammatici. È apprezzato anche all’estero.
Pierfrancesco Favino è un artista versatile che ha dimostrato il suo talento come attore, doppiatore e produttore. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti dai suoi colleghi, tra cui tre David di Donatello, quattro Nastri d’argento, due Globi d’oro, tre Ciak d’oro e una Coppa Volpi.
Gran parte del merito del suo successo è certamente dovuto anche alla sua volontà di migliorarsi costantemente e di non arrivare mai impreparato quando gli viene affidato un ruolo. Questo è per lui un principio fondamentale: “Penso di non ripetermi mai”, ha dichiarato ai microfoni di “Vanity Fair”. La mia più grande curiosità è capire come funziona l’altra persona che interpreterò. Cosa sogna? Di cosa ha paura? Che tipo di bambino è stato? Fare un film è come partire sapendo di avere solo un passaporto valido e un bagaglio leggero. Forse non userai mai nulla all’interno, forse indosserai sempre la stessa camicia. Senza mai provare l’imbarazzo di non avere l’abito giusto per l’occasione”.
Pierfrancesco Favino è un attore italiano. È nato a Roma nel 1969 ed è apparso in molti film e serie televisive. È noto soprattutto per i suoi ruoli in “Il talento di Mr. Ripley” (1999), “Il gladiatore” (2000) e “L’ultima legione” (2007).
Pierfrancesco Favino è nato a Roma il 24 agosto 1969. Fin da piccolo manifesta ai genitori l’interesse per la recitazione, che lo spinge a frequentare l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’amico. Il suo debutto sul piccolo schermo avviene nel 1991 con una piccola parte in “Una questione privata”. Il suo debutto al cinema avviene nel 1995 con “Boxers”.
Ben presto ha iniziato a ottenere ruoli sempre più importanti in diverse fiction di successo, tra cui “Amico mio” con Massimo Dapporto, “Padre Pio” e “Ferrari”. Tuttavia, è famoso soprattutto per il suo ruolo da protagonista in “Gino Bartali – L’intramontabile”. L’artista teneva particolarmente a questo progetto e si è preparato meticolosamente, arrivando a percorrere fino a 5 mila chilometri in bicicletta prima di presentarsi sul set.
Tra gli altri suoi apprezzati lavori dei primi anni 2000, ricordiamo “L’ultimo bacio” (2001) di Gabriele Muccino e “Romanzo Criminale” (2005), dove interpreta il Libanese.
È apprezzato per la sua versatilità, ma ha maggior successo nei ruoli che richiedono intensità. Ha ricevuto commenti positivi per le sue interpretazioni ne “Il traditore” e “Hammamet” (2020) di Marco Bellocchio, dove ha interpretato Bettino Craxi, e in “Padrenostro” di Claudio Noce, dove ha interpretato Alfonso Noce. Grazie a quest’ultimo film ha vinto la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia.
La sua vita privata
Dal 2003 Favino ha una relazione con la collega Anna Ferzetti. La coppia ha due figlie, Greta e Lea, che hanno recitato insieme al padre nel film Padrenostro. La coppia non ha mai sentito il bisogno di sposarsi e ha iniziato a convivere solo dopo la nascita della prima figlia.
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