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Chi è Elly Schlein la nuova segretaria del Pd



Elly Schlein ha vinto le primarie, battendo a sorpresa Stefano Bonaccini: è il nuovo segretario del PD, la prima donna segretario del partito. “Il popolo democratico è vivo, c’è ed è pronto a risorgere con una linea chiara. L’obiettivo è mettere al centro la lotta contro tutte le disuguaglianze e la precarietà. Saremo un problema per il governo Meloni”, ha detto parlando nella sede del suo comitato elettorale.



Ma chi è Elly Schlein, ex europarlamentare e ora deputata? Dal volontariato pro-Obama negli Stati Uniti alla campagna elettorale regionale nel 2020 e nazionale nel 2022, ecco la sua storia.

Un partito di sinistra e non di centro.

Elly Schlein, nata Elena Ethel Schlein, proviene da una famiglia italo-americana. Il nonno materno, Agostino Viviani, era un noto avvocato senese e un antifascista, mentre il nonno paterno, Harry Schlein, era emigrato negli Stati Uniti e proveniva da una famiglia ebraica di Leopoli. Nata il 4 maggio 1985 in Svizzera da madre italiana e padre americano (entrambi professori universitari), la Schlein vive a Bologna, dove si è anche laureata in legge. Ha una sorella, Susanna, diplomatica, vittima di un attentato ad Atene lo scorso anno, e un fratello.

Durante il discorso di annuncio della sua candidatura, Schlein ha parlato di lavoro e precarietà, diritti, giustizia sociale e ambientale. Per Schlein, il Pd deve “tornare a essere un partito di sinistra che rappresenta chi non ce la fa, e allontanarsi dagli impulsi della classe dirigente che negli ultimi anni lo hanno spinto verso il centro”.

La Schlein è molto riservata sulla sua vita privata; qualche anno fa in un’intervista televisiva ha detto “di aver amato molti uomini e molte donne”. Ha anche annunciato di avere un compagno che “non è un personaggio pubblico e non vuole diventarlo”.

La Schlein è appassionata di cinema e frequenta regolarmente il Festival di Locarno. Ha anche collaborato a un documentario che ha vinto il David di Donatello. Inoltre, è molto appassionata di musica: suona la chitarra ed è un’appassionata del Festival di Sanremo.

Il programma di Elly Schlein

Volontaria in gioventù nella campagna elettorale di Barack Obama, nel 2013 Schlein ha lanciato con altri “OccupyPd”, un’esperienza nata per protestare contro i 101 che hanno stroncato l’elezione di Romano Prodi al Quirinale, dove venivano proposte 102 idee per cambiare il centrosinistra. L’anno successivo si è candidata con le liste del PD alle elezioni europee ed è stata eletta. Al Parlamento europeo, Schlein si è occupata principalmente di immigrazione. Per due anni è stata relatrice dei socialisti europei sulla riforma del regolamento di Dublino, relativo al diritto di asilo. Insieme ai Popolari e ai Liberali, Schlein ha trovato un compromesso per modificare il regolamento rendendo automatico il trasferimento dei migranti in altri Paesi europei, ma la proposta finale del Parlamento non è mai stata approvata dal Consiglio.

All’arrivo di Matteo Renzi alla guida del partito, ha lasciato il PD insieme a Pippo Civati per fondare Possibile. In seguito, però, ha preso le distanze dall’organizzazione. Ha deciso di non candidarsi alle elezioni europee e di tornare in campo per le elezioni regionali del gennaio 2020. Qui ha costituito un gruppo ecologista-progressista chiamato “Emilia-Romagna Coraggiosa” con l’obiettivo di riunire tutte le forze di sinistra che sostenevano Bonaccini. La Lega non riuscì a prevalere e Bonaccini divenne governatore dell’Emilia-Romagna. La lista di Schlein ha contribuito con il 3,8%, ma è leader delle preferenze con 22.000 voti personali. Solo a Bologna ne prende più dei big del Pd. Entra in consiglio e Bonaccini le conferisce la carica di vicepresidente con delega al welfare, ruolo che ha ricoperto negli ultimi tre anni.

La Schlein si è candidata alle elezioni politiche del 2022 come capolista alla Camera, pur rimanendo non iscritta al Pd. Si è poi dimessa da vicepresidente regionale. Dopo un periodo di riflessione, con poche uscite pubbliche mirate, ha annunciato la sua scelta di candidarsi alla segreteria del Pd. Ciò che sarebbe particolarmente apprezzato dagli elettori sono le battaglie che la Schlein ha condotto a favore non solo dei migranti, ma anche della parità di genere, della disoccupazione giovanile, dei diritti delle minoranze e delle persone LGBTQIA+. Schlein è una convinta europeista: sostiene che le istituzioni europee dovrebbero assumere una quota crescente di poteri, sottraendoli agli Stati nazionali.



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