Era stato il campione italiano, nel 1973, a presentare la cantante, allora sua fidanzata, alla promessa del tennis svedese che avrebbe poi sposato. Una relazione, che quasi 50 anni dopo viene ancora raccontata con sfumature diverse, fu l’inizio di una grande storia d’amore.
Loredana Berté e Adriano Panatta erano due dei più favolosi tennisti degli anni Settanta. Viaggiavano tra Roma, Parigi, New York e Stoccolma e la loro storia d’amore sembrava alimentarsi ogni volta di nuovi dettagli e aneddoti. Alcuni di questi erano veri, mentre altri erano in qualche modo romanzati dagli stessi protagonisti. Dopotutto, quelli erano gli anni in cui i tennisti erano l’equivalente dei big del calcio di oggi, ma senza Instagram e con più stile. Uscivano con rockstar, principesse e spesso finivano sulle copertine dei settimanali.
I fatti dicono che i tre si sono incrociati per la prima volta nel 1973: Adriano Panatta era la “dolce metà” di Loredana Bertè. La diminuzione in “ino” viene da Renato Zero, che era un amico inseparabile di Loredana e Mia Martini, praticamente un fratello. Il primo incontro con “Renatino” Panatta lo ricorda ancora: “un pappamolle vestito come un marziano, tuta stivali, mantello”. Erano tutti poco più che ventenni. “Creature”, dice ora Panatta. Non a caso Loredana è l’unica delle sue ex di cui il campione romano parla senza difficoltà nelle interviste.
Nel 1973, Adriano era la stella del tennis italiano che stava vivendo i suoi primi successi nei grandi tornei internazionali. Loredana era ancora la sorella di Mia Martini, corista nei suoi album, recitava e cantava in teatro nelle commedie musicali di Garinei e Giovannini. Aspira alle trasmissioni Rai e gira Roma con Mimì e Renatino in Cinquecento. Quell’anno è una delle candidate al ruolo della soubrette che affiancherà Pippo Baudo in Canzonissima, ma si racconta che la dirigenza Rai la scartò per l’eccessiva prestanza fisica. Durante l’estate, Loredana seguì il “fidanzato” Adriano a Parigi per il Roland Garros. Lui le dice di tenersi libera per la cena perché deve giocare con un “ragazzino” svedese (sì, è una storia in cui abbondano i diminutivi) e lei conta di cavarsela in fretta: il ragazzino è Björn Borg, ha solo 16 anni e, come previsto, perde.
Sembra che in quell’occasione non sia successo nulla tra Loredana e Björn, almeno secondo Panatta. Egli ha dichiarato al settimanale Oggi che Björn era più propenso all’assolo che ad aspirare a una donna come Loredana. Già “una donna come Loredana” non passava inosservata sugli spalti del Rolland Garros. Infatti, “il ragazzo” svedese alla fine della partita ha chiesto a Panatta di presentargli la sua ragazza. Una stretta di mano. Stop.
La versione di Loredana (in un’intervista a Il Fatto Quotidiano): “All’aeroporto ho conosciuto un bel nordico che mi ha detto che ero interessante. Abbiamo iniziato a parlare e mi sono scoperta attratta da lui”. Insomma, qualcosa era scattato.
La storia d’amore tra la cantante e il glaciale tennista svedese inizia, secondo i documenti ufficiali, molti anni dopo, quando si incontrano nuovamente a Ibiza nel 1988. Non sono più “creature” e nel frattempo è successo di tutto: Borg ha 32 anni e Loredana 32. Borg è il glaciale ex campione che ha vinto tutto (cinque volte Wimbledon, sei Roland Garros tanto per dire), che ha combattuto epici duelli con John McEnroe che sarebbero diventati un film. Ma che poi, sorprendendo il mondo, lasciò il tennis nel 1983, a soli 26 anni. Lo stesso anno di Panatta, che però aveva 33 anni.
Borg ebbe un matrimonio “di facciata”, durato tre anni, con la tennista Mariana Simionescu. Loredana è già la rockstar ribelle resa famosa dai successi musicali e dallo spettacolo-provocazione. Ma anche in questo caso la realtà sembra essere andata un po’ diversamente, perché Loredana nel suo libro autobiografico Traslocando racconterà che “i dispetti” tra lei e Borg sarebbero avvenuti solo cinque anni dopo quel primo incontro a Parigi nel ’73, e dopo diversi incontri “a vuoto” in aeroporto.
Sarebbe stata addirittura la moglie di lui, Mariana, a gettare Loredana tra le braccia del tennista svedese. Lo scenario? New York 1978, nei giorni successivi a uno degli storici incontri con McEnroe. “I primi tempi furono sperimentali, una manciata di notti senza alcuna regolarità. Alle prime luci dell’alba ero sempre in fuga. Ero già sull’aereo prima che lui si svegliasse”, racconta nel libro. Da Ibiza in poi, però, la relazione tra l’ex campionessa e la rockstar diventa ufficiale, con tutto ciò che ne consegue: il matrimonio, nel 1989 a Milano, la cocaina, i viaggi, le sfuriate, il tentato suicidio. Lei che va a vivere a Stoccolma, mette da parte la carriera musicale ed entra nei circoli diplomatici in cui Borg rappresentava la Svezia, va a cena con re, regine e presidenti in ogni angolo del mondo. Un ambiente in cui si sente un pesce fuor d’acqua. Nel frattempo, le liti aumentano e così, dice, anche l’abuso di droga. Gli aggettivi con cui la Berté descrive l’ex marito (hanno divorziato nel 1991) sono “burbero”, “tirchio”, “cafone” e altri irripetibili. Nel 2002 lo cita addirittura in giudizio per bigamia, perché quando l’ex campione si sposa con Patricia Östfeldt è formalmente ancora suo marito e, a quanto pare, le doveva un sacco di soldi.
Adriana Panatta compie 70 anni il 9 luglio, Loredana festeggia i suoi primi 70 il 20 settembre, Borg ne compie 64 il 6 luglio. La storia d’amore svedese è finita male, ma quella romana è un dolce ricordo di gioventù. “Sì, con Loredana ci siamo amati”.
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