L’orrendo caso di Giulia Tramontano continua a svelare dettagli scioccanti attraverso l’autopsia effettuata dalla procura di Milano. La giovane donna di 29 anni, brutalmente uccisa con 37 coltellate lo scorso maggio, era oggetto di un piano di avvelenamento da parte di Impagnatiello, che voleva farle del male da mesi. Questo nuovo sviluppo aggiunge un livello di crudeltà e orrore al già sconcertante crimine.
L’esame autoptico ha rivelato che Giulia Tramontano non era solo vittima di un brutale omicidio, ma era anche stata avvelenata da mesi. Il veleno per topi, noto come topicida, era stato introdotto nelle sue pietanze in dosi sottili e subdole. Questo terribile piano aveva avuto inizio nel dicembre precedente, quando Impagnatiello aveva iniziato a inserire il veleno nei pasti della giovane donna.
Il Terribile Destino di Madre e Feto
L’autopsia ha rivelato tracce di topicida non solo nel sangue di Giulia Tramontano, ma anche nel sangue del bimbo che portava in grembo. Questa scoperta è ancora più angosciante, poiché dimostra che Impagnatiello non aveva risparmiato nemmeno la vita del feto. L’orrore di tale gesto non può essere sottovalutato, poiché ha colpito non solo la giovane donna, ma anche la vita in crescita che portava dentro di sé.
Una Morte Atroce
Oltre all’avvelenamento, l’autopsia ha rivelato ulteriori dettagli scioccanti sulla morte di Giulia Tramontano. La giovane donna è morta per dissanguamento, un destino terribile che è emerso mentre gli investigatori cercavano di capire l’estensione dell’atroce crimine. Sorprendentemente, è stato rivelato che Giulia era rimasta cosciente durante tutti e 37 i fendenti inflitti da Impagnatiello. Questo aspetto rende la sua morte ancora più angosciante, sottolineando la brutalità e la crudeltà dell’atto commesso.
L’autopsia sulla tragica morte di Giulia Tramontano ha svelato dettagli ancora più scioccanti e inquietanti del già terribile crimine. Il fatto che Impagnatiello abbia avvelenato madre e feto dimostra una malvagità senza limiti. La scoperta che Giulia è stata cosciente durante l’agonia delle 37 coltellate aggiunge una dimensione ancora più inquietante alla sua morte. Questi dettagli non fanno che rafforzare la necessità di giustizia per Giulia e per il suo innocente bambino.
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