Sapete chi è Daniele Bossari, e come sta dopo il tumore, con la moglie Filippa Lagerbäck e la figlia abitano in Umbria



Domenica 18 settembre, Verissimo trasmetterà la seconda puntata della sua nuova stagione. Silvia Toffanin ospiterà in studio, a partire dalle 16.30, numerosi ospiti, tra cui Daniele Bossari.



Bossari, nato nel 1974 a Milano, racconterà la sua storia personale dopo la lotta contro il cancro. Ha già condiviso sui social media il suo momento più difficile e ha rivelato di cicli di passare a mesi di chemio e radioterapia per curare un tumore alla gola. “Il primo lunedì di settembre è il giorno in cui molte persone ricominciano le loro attività. Ma per me il ritorno alla semplice routine quotidiana assume ora un significato di rinascita”, racconta Bossari. “Per spiegare quello che mi è successo, uso il dodicesimo arcano dei tarocchi: ‘l’appeso’, perché rappresenta perfettamente la condizione in cui mi sono sono”.

Di fronte all’impossibilità di sfuggire al dolore, ho dovuto accettarlo. Mentre i medici curavano il mio corpo, io cercavo di guarire la mia anima mettendo in pratica gli insegnamenti dettati da tutti i libri letti, i testi spirituali e le meditazioni. La ricerca dell’anima doveva osare un senso a ciò che mi stava accadendo. “Appeso” è colui che si svuota per diventare un contenitore di forze luminose. Questa malattia ha rappresentato per me una forma iniziatica molto potente; mi ha costretto a disintegrare il mio ego, sgretolando ogni certezza e permettendomi di rivedere la scala dei valori: quali sono le vere priorità? La prima è l’amore. L’amore che ho ricevuto dalla mia famiglia e dai miei cari; il loro aiuto, la loro presenza e il loro sacrificio sono stati inestimabili.

Il 5 aprile, Bossari ha pubblicato un messaggio sulla sua pagina Facebook per ringraziare i medici e lo staff dell’Ospedale San Raffaele di Milano, nonché la famiglia e gli amici che lo hanno sostenuto durante la malattia. Ha anche espresso gratitudine per l’affetto dei suoi fan. “Ora lo so bene”, ha scritto Bossari. “Voglio ringraziare i medici e lo staff dell’Ospedale San Raffaele di Milano, la mia famiglia e gli amici che mi sono stati pazientimente accanto a tutti questi mesi, dandomi la forza di affrontare questa battaglia”.



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