Niente stretta di mano con José Mourinho, niente urla in campo, Allegri sarà costretto a seguire la sfida contro i giallorossi dalla tribuna, in costante contatto conia panchina per darne indicazioni. Ha avuto soltanto due giorni di tempo per preparare la partita e non si fida dell’avversario. «Giochiamo contro una squadra che ha ottime individualità, Mourinho nei momenti di difficoltà tira sempre fuori il meglio». E c’è una sorta di parallelismo tra Allegri e il tecnico portoghese, allenatori di grande esperienza chiamati a risollevare le sorti di Juventus e Roma ed entrambi alle prese con parecchie difficoltà. «La Roma e Mourinho stanno facendo bene, sono a tre punti da noi – dice Allegri -. In un mese non si cambia tutto, i miracoli non li fa nessuno. C’è tanto lavoro da fare, stiamo migliorando ma dobbiamo farlo nella fase realizzativa, nella costruzione: ci vuole pazienza, lo sapevo».
Continua dunque la ricostruzione della Juventus: la squadra ha lavorato sodo da quando i giocatori sono rientrati dalle vacanze, consapevoli che il mese di gennaio, con tanti scontri diretti, la Supercoppa e il debutto in Coppa Italia, sarà un po’ da spartiacque per sapere fino a dove possono arrivare. «Stiamo lavorando per migliorare la qualità del gioco e quella realizzativa, e su questo dobbiamo lavorare per arrivare fino in fondo ed entrare nelle prime quattro. Più giochiamo e più esperienza accumuliamo e comprendiamo cheper vincere bisogna avere determinate qualità e non basta soltanto la tecnica Su questo sono sereno. A parte l’Inter, la più forte, e ilMilan che sta facendo molto bene, le altre squadre giocano per i tre posti. Noi siamo un po’ più indietro, dobbiamo pensare partita per partita e dopo gli scontri diretti vedremo a che punto saremo».
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