Atti persecutori è l’accusa nei confronti di un ventiduenne di Bologna, poco più di un ragazzo che da agosto dell’anno scorso avrebbe, appunto, perseguitato le due showgirl e conduttrici televisive Federica Panicucci e Michelle Hunziker. Pare che il trattamento peggiore l’abbia riservato a Federica, arrivando a minacciare di morte sia lei sia suo figlio Mattia con parole e messaggi deliranti del tipo: “Per vendetta verso questa tua schifosa condotta prendo la doppietta e vi ammazzo a te e a tuo figlio sparandovi…”. Forse, è l’ipotesi più verosimile, intendeva commentare a modo suo alcuni post pubblici di Panicucci.
Con Hunziker, invece, il giovane si sarebbe limitato a una persecuzione meno sistematica, con due messaggi carichi di odio sessista forse collegati proprio al tradizionale impegno di Michelle contro gli stalker. Hunziker, infatti, non è certo nuova a subire comportamenti del genere ed è nota per averli sempre sfidati a testa alta con denunce pubbliche, basti ricordare il caso dell’uomo di 48 anni che la tormentò con decine di mail e addirittura con pedinamenti, prima di essere identificato, processato e condannato.
L’inchiesta nei confronti del bolognese sembra ormai conclusa, grazie ad accertamenti soprattutto di carattere informatico, che hanno permesso di identificare l’aggressore/molestatore. E a questo punto è più che probabile il rinvio a giudizio per l’accusato. Li chiamano “leoni da tastiera”, i soggetti di questo genere, di norma all’assalto via social di donne famose, colti da raptus follemente moralistici, quasi sempre a sfondo violento e sessuale. Il cosiddetto stalker dei vip in questione si chiama Lorenzo S., predilige Instagram e a Panicucci ha riservato frasi ed epiteti da paura: “Sei la donna peggiore del mondo e più pericolosa dell’universo e io per questo ti odio e ti disprezzo e ti distruggo con le arti marziali di combattimento e stuprandoti, addio”.
Qualcosa di simile a una crisi isterica, che tuttavia ha creato in Federica, come fanno sapere i magistrati nel capo di imputazione, “uno stato di ansia e di paura, oltre a ingenerare in lei un fondato timore per l’incolumità propria del figlio”. Federica Panicucci è madre di un ragazzo di 15 anni, Mattia, oltre che di una figlia, Sofia, di 17. «Anch’io la paura più grande l’ho provata quando hanno messo in mezzo mia figlia Aurora e mi hanno minacciato di colpirla con l’acido se non avessi versato dei soldi», aveva raccontato Hunziker. «Per settimane mi sono sentita persa, in balia di qualcosa a cui non potevo dare un volto o un nome. Ecco perché bisogna sempre denunciare, soprattutto adesso che le leggi sono migliorate e lo stalking è un reato preso in più seria considerazione ».
Già, anche per queste sue opinioni Michelle ha pagato un prezzo salatissimo sul fronte degli stalker, in un certo senso aprendo un confronto-scontro con i persecutori, il cui numero continua ad aumentare. Tra l’altro, non sono solo le celebrità femminili a finire nel mirino degli stalker. Capita anche agli uomini, basti pensare ai casi di Gabriel Garko, Flavio Insinna e Francesco Facchinetti. Il primo dei tre si ritrovò con l’auto sabotata da una donna che voleva a tutti i costi un figlio da lui.
Insinna incappò invece sotto casa in una signora fissata con lui, la stessa che l’aveva già sommerso di mail e messaggi. L’ultimo, Facchinetti, subì un tartassante assalto di lettere, con tanto di fotografie sessualmente esplicite di un’ammiratrice. Nessuno può davvero sapere in cosa sfoci un’ossessione e, di conseguenza, vanno sempre tutelate privacy e serenità di ciascuno, vip compresi. E ancora una volta gli Stati Uniti fanno scuola, con stuoli di stalker condannati per anni a girare al largo dei vip a cui hanno rivolto le loro molestie. Un esempio? Alla cantante americana Taylor Swift capitò di rientrare nella sua casa di New York e di trovarvi un suo grande ammiratore. Lui affermò di non avere cattive intenzioni: sognava soltanto di sdraiarsi e schiacciare un pisolino sul letto della sua diva prediletta. Come si fosse trattato di un normale passatempo.
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