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Matteo Berrettini e la croata Ajla Tomljanovic si sarebbero lasciati dopo tre anni d’amore.



I protagonisti di questa vicenda vantano numeri da capogiro: Matteo Berrettini ha 25 anni, centonovantasei centimetri di altezza, è il tennista numero sei del mondo, sfoggia un sorriso killer, riccioli e barbetta mori doppiamente killer, una stazza da gigante mediterraneo bello e buono che ha un po’ del dio greco, anche se è romano, ed è poliglotta, visto che padroneggia un fluido inglese e un ottimo spagnolo.



Lei è Ajla Tomljanovic, ha 28 anni, una bellezza fresca, acqua e sapone, inerpicata sopra un fisico statuario di un metro e ottanta, (quasi) sempre sorridente, origini croate, naturalizzata australiana, da poco trasferita in Florida, talento tennistico buono, da attuale numero 39 del mondo, ma non al livello di quello di Matteo. I due, coppia fissa dal 2019, così fissa da trascorrere l’intero primo lockdown da Covid insieme in Australia, nel 2020, a casa di lei, si sarebbero lasciati.

Il condizionale è d’obbligo, mancano le conferme ufficiali, ma l’unione sembra davvero tramontata o almeno la crisi è seria, al punto che Ajla ha cancellato ogni traccia e foto di Berrettini dal suo profilo Instagram, anzi ha proprio smesso di seguirlo, e il gesto vale più di mille parole. Insomma, il mondo del tennis (e del gossip) è provato, per non dire in lutto, perché i due erano in corsa per il titolo di coppia più bella e affiatata dello sport, se non del creato.

Anche questo colpisce: Matteo e Ajla, comunque piuttosto riservati, non avevano mai dato alcun segnale di tensione. Si erano seguiti a vicenda dagli spalti dell’ultimo grande torneo disputato in gennaio, l’Australian Open. Nessuno poteva prevedere una fine così rapida e improvvisa. «Mi sono innamorato di lei, perché sa comprendermi e tranquillizzarmi», ammetteva Berrettini. «È molto leale, mi sostiene sempre.

Mi piace avere un partner dello stesso settore, perché viaggiamo spesso nello stesso luogo, così ci godiamo più tempo insieme», replicava in piena sintonia lei. E via di questo passo, sempre all’unisono. Destini leggermente diversi, è vero, a livello sportivo: Ajla ha cominciato un lento declino in campo, mentre a lui manca ormai l’ultimissimo gradino per consacrarsi fra i migliori cinque del mondo, i Big Five della racchetta, e lo preoccupa soltanto una leggera tendenza all’infortunio fisico. Che sia sul terreno dei successi in campo la causa della rottura? Alta mente improbabile, anche se saperne di più è quasi impossibile.

L’ultimo indizio, che ha dato da lavorare agli esegeti delle dinamiche di coppia, è il post dei giorni scorsi pubblicato dalla Tomljanovic, un video di Instagram sul torneo disputato a Indian Wells, negli Stati Uniti (in campo c’era anche Berrettini), con la canzone dei The Kooks intitolata Naive, alla lettera “ingenua”. Una considerazione riferita a se stessa? Un giudizio sulla sua vita di coppia? C’è poi chi ricorda come Ajla sia una ragazza parecchio gelosa, che non perdona le scappatelle, e abbia lasciato in tronco il suo precedente fidanzato, altro tennista famoso, il greco-australiano Nick Kyrgios, pizzicato in una serata con altre due colleghe.

Matteo, dal canto suo, nelle settimane scorse si era lasciato sfuggire una frase non del tutto conciliante: «È dieci volte più stressante veder giocare lei che affrontare le mie partite. E quando capita che Ajla giochi nello stesso momento di mio fratello Jacopo io sono l’uomo più stressato del mondo. Riusciamo a vederci nei tornei più importanti, dove siamo entrambi in campo. Lei vive in Florida, io in Europa, quindi diventa un po’ complicato…».

Non resta che ricordare i ben lontani tempi d’oro, quando lei diceva di Matteo: «È un grande per tante ragioni, la mia preferita è che è fedele e simpatico. È stato lui a fare il primo passo con me, non dirò altro». L’anno scorso i due conquistarono il pubblico mondiale al Met Gala, la notte più glamour di New York, entrambi elegantissimi in luccicanti abiti firmati Dolce&Gabbana. Al Festival di Sanremo, invece, in febbraio, Berrettini è comparso ospite in solitaria, senza Ajla al fianco. Non siamo davvero pronti a rinunciare a una coppia d’assi del genere.



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