Dramma nelle famiglia di Achille Occhetto. «Mio figlio Malcom è stato stroncato da un infarto a Las Palmas. Lo comunico impietrito e con indicibile dolore ai suoi amici con questa immagine di vita». Lo scrive su Facebook l’ex segretario del Pds annunciando la scomparsa di suo figlio. Nel post anche una foto che ritrae Malcom.
Preso atto che il comunismo in Italia e in Europa non esiste più, Occhetto decide di sciogliere il PCI per fondare un nuovo partito politico della sinistra progressista italiana. Dopo una lunga riflessione, una delle ipotesi più probabili è “Comunità e Libertà” (un gioco di parole con il partito “Comunione e Liberazione”), ma alla fine si chiamerà “Partito Democratico della Sinistra”. Circa un terzo dei militanti comunisti che si sono scissi per fondare il “Partito della Rifondazione Comunista” rifiutano la svolta dal PCI al PDS. Sergio Garavini ne è il primo segretario.
Le elezioni politiche del 1994 hanno contrapposto Achille Occhetto, leader della coalizione di sinistra “Alleanza dei Progressisti”, a Silvio Berlusconi, che guidava il neonato partito “Forza Italia” e la coalizione centrista che comprendeva l’ex Democrazia Cristiana (“Patto per l’Italia”) e il centro-destra (Polo delle Libertà). Il risultato fu molto deludente per Occhetto, che fu costretto ad abbandonare la guida del partito a causa della vittoria del centro-destra. Negli anni successivi, pur non ricoprendo incarichi di rilievo nel PDS (nel 1998 ribattezzato DS – Democratici di Sinistra), rimase politicamente attivo.
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