Gigi Proietti è stato sicuramente un grande artista il quale è venuto a mancare ormai un po’ di tempo fa, lasciando un vuoto davvero incolmabile in tutti noi. È morto nel mese di novembre del 2020 e la notizia della sua dipartita è stata sicuramente accolta con grande dispiacere da tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerlo ma anche da tutti i suoi fan.
Gigi Proietti, le sue condizioni di salute prima di morire
È stato un artista tra i più amati di tutti i tempi. Pare avesse sempre la battuta pronta per sdrammatizzare anche il momento più triste complicato. È stato così anche fino alla fine dei suoi giorni così come ha avuto modo di raccontare Fabrizio Lucarini il medico radiologo di Villa Margherita la clinica Romana dove l’attore è stato ricoverato per diversi giorni.“Quando gli ho fatto la tac, pochi giorni fa, ironizzava sulle sue condizioni: ‘Come vado? Je la faccio?’. Non l’ho mai percepito ansioso e preoccupato. Era lui, è sempre stato lui”. Questo nello specifico quanto raccontato dal medico nel corso di una intervista continuando con il dire che le condizioni di salute purtroppo pare non fossero proprio delle migliori.
Le parole del medico Fabrizio Lucarini
Soffriva di cuore e da diversi anni è un cardiopatico anche piuttosto grave e pare si fosse rivolto al medico il 17 ottobre in condizioni già piuttosto preoccupanti. A spiegare però quali fossero le reali condizioni di salute di Gigi Proietti pare sia stato Dagospia parlando di diverse operazioni chirurgiche alle quali purtroppo l’attore aveva fatto ricorso. “Un anno e mezzo fa è stato operato all’aorta. Un’operazione un tempo molto complicata ma che ormai è diventata quasi di routine. Resta però un fattore di rischio, e non tutte le operazioni riescono. La sua purtroppo non è riuscita. È stato operato per la seconda volta. E non ce l’ha fatta”.
Di cosa è morto il noto artista?
A fare però maggiore chiarezza sulla situazione di Gigi Proietti stato è proprio il Dott Fabrizio Lucherin che ha seguito l’artista per tanto tempo. “Il problema di un cuore che non funziona bene crea uno scompenso su tutto il resto, dando il via a patologie multiorgano. Negli ultimi giorni si è aggravato moltissimo. Gli ho fatto la tac che era ancora lucido, ma c’erano davvero troppe complicanze”. Ed ancora il medico sembra aver detto altro. “Di lui conservo ancora un ricordo di qualche anno fa, quando con la squadra di calcetto avevamo vinto una coppa e andammo a festeggiare nel suo ristorante preferito. Lui era lì con delle persone, lo abbiamo chiamato al tavolo per un brindisi ed è rimasto con noi al tavolo”.
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