Federica cappelletti era moglie di Paolo Rossi, ovvero la seconda moglie del campione del mondo 1982. Dopo la morte di Pablito sembra che la donna abbia ripercorso un po’ quella che è stata la malattia del marito che l’ha condotto alla morte, avvenuta nel 2020. Purtroppo Paolo improvvisamente ha iniziato a perdere peso e tutto sembra abbia avuto inizio nel mese di marzo 2020. Nel giro di pochi mesi La malattia lo ha portato via e Pablito è morto il 9 dicembre 2020.
Federica Cappelletti, il racconto della malattia di Paolo Rossi
A portarlo via è stato un cancro ai polmoni una malattia che lo ha colpito proprio in un momento davvero di grande felicità per lui e per la sua famiglia. Pare che la diagnosi sia arrivata pochi giorni dal rientro dalle Maldive dove Paolo si era recato insieme alla sua seconda moglie dove avevano trascorso alcuni giorni in viaggio di nozze. “Per sempre noi due”, è il libro scritto dalla donna, dovr pare abbia raccontato la malattia del marito. Purtroppo Pablito, qualche giorno prima di morire, era entrato in coma, il tumore si era espanso e le metastasi avevano colpito le ossa.. “Fino al giorno prima sorrideva anche se aveva perduto la forza di parlare”. Queste le parole del fratello di Paolo.
Lo Stadio Olimpico di Roma potrebbe diventare lo Stadio Paolo Rossi
Lo Stadio Olimpico di Roma potrebbe diventare lo Stadio Paolo Rossi, in onore del famoso calciatore campione del mondo nel 1982, se così deciso dal Governo italiano, che deve studiare tale possibilità dopo che la Camera dei Deputati oggi ha approvato un ordine del giorno al riguardo.
L’iniziativa, firmata dal deputato Pierantonio Zanettin, della conservatrice Forza Italia, guidata da Silvio Berlusconi, ha ottenuto 387 voti a favore, 5 contrari e due astensioni, hanno riferito i media locali.
“Mi commuovo, è una notizia che mi rende felice”, ha detto Federica Cappelletti, vedova di Rossi, l’attaccante simbolo dei Mondiali conquistati dalla squadra “azzurra” di Spagna ’82, scomparsa a dicembre 2020 per una malattia incurabile.
Capelletti ha espresso l’auspicio che “inizi davvero un percorso che alla fine porterà ad intitolarsi a Paolo dallo Stadio di Roma” e si è detta “particolarmente contenta” che “anche la politica si stia muovendo, dopo che il mondo dello sport e del calcio in particolare lo ha fatto”.
Considerato uno dei giocatori più carismatici della storia della nazionale italiana, “Pablito”, come veniva soprannominato, si distingueva in campo, pur non avendo un fisico potente o una grande tecnica, per la sua intelligenza e la sua capacità di posizionarsi nel modo giusto in area e sorprendere il difensore.
Rossi è diventato un simbolo indimenticabile del calcio italiano nel 1982, grazie ai sei gol segnati dai quarti di finale dei Mondiali spagnoli, con una tripletta contro il Brasile, una doppietta contro la Polonia e un gol in finale vinta 3-1 contro la Germania Ovest.
La sua scomparsa, all’età di 64 anni, sconvolse il mondo del calcio e della società italiana, che aveva grande ammirazione per un uomo umile, amichevole e genuino, che dopo il ritiro aprì una carriera come commentatore televisivo in diverse reti italiane.
“Paolo è un eroe nazionale, che ha saputo unire l’intera nazione 40 anni fa e continua a farlo ora che se n’è andato, con tanti tifosi e appassionati di lui che lo ricordano con affetto. Nel calcio, italiano e mondiale, Paolo ha dato molto, quindi è un riconoscimento meritato”, ha aggiunto la vedova.
L’Associazione Italiana Calciatori (AIC) ha creato lo scorso agosto il premio Paolo Rossi al capocannoniere della Serie A, il cui primo vincitore è stato il portoghese Cristiano Ronaldo, autore di 29 gol.
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