Si torna a parlare di Denise Pipitone ovvero la piccola scomparsa da Mazara del Vallo ormai il primo settembre 2004. Da quel momento della piccola non si è più saputo nulla. In questi anni sono state tante le piste seguite e molti gli avvistamenti che però non hanno portato a nulla di buono. Una cosa è certa ovvero che sono passati 17 anni e mezzo dal primo settembre 2004 giorno in cui Denise, quando aveva soltanto 3 anni è scomparsa davanti la sua abitazione. In genere Denise era solita giocare con i cuginetti davanti la porta di casa, anche perché abitava in una strada molto tranquilla ma quel giorno le cose sono andate diversamente perché qualcuno ha prelevato la bambina e di lei si sono perse completamente le tracce.
Denise Pipitone, oltre 17 anni dalla scomparsa della piccola
Sembra che in questi anni siano state tante le piste seguite e le indagini effettuate su questo caso di cronaca. La prima di cui si è sospettato è stata Jessica Pulizzi, ovvero la sorellastra di Denise ma quest’ultima poi è stata assolta dopo tanti anni poiché non aveva commesso il reato.
Le indagini
A distanza di tanti anni è stata riaperta una seconda indagine. Gli inquirenti questa volta pare si siano concentrati su Anna Corona, ovvero madre di Jessica nonché ex moglie del padre di Denise. Le indagini si sono anche concentrate su Giuseppe Della Chiave, ma in questo caso però gli investigatori non sono arrivati adesso un punto importante. Non ci sono quindi prove concrete che possono implicare la colpevolezza dei due sospettati.
Arriva il docu-film sulla scomparsa di Denise
Ad ogni modo, a partire da sabato 12 marzo andrà in onda su Nove un documentario sulla piattaforma Discovery. Si tratta di una docu serie incentrata proprio sulla scomparsa della piccola Denise. Questo documentario è suddiviso in quattro puntate ed andranno in onda ogni sabato ed avranno una durata di un mese. Ha collaborato all’organizzazione di questa serie anche Piera Maggio, ovvero la mamma della piccola Denise. Ha collaborato anche alla realizzazione di questo documento il legale Giacomo Frazzitta con l’intento di raccontare soltanto quello che è accaduto in seguito alla scomparsa della bambina e quali sono state le dinamiche dell’accaduto. La storia di Denise ha coinvolto capire l’opinione pubblica e sono ancora oggi in tanti a sperare che la piccola possa finalmente ritornare a casa.
Tornano ad accendersi i riflettori su uno dei più grandi misteri italiani. Dal 12 marzo sul canale Nove va in onda Denise, una docu-serie in quattro puntate sulla storia di Denise Pipitone, la bambina scomparsa nel 2004 a Mazara del Vallo. Tutti ricordano quel drammatico 1° settembre e i giorni a seguire: la bambina di quasi 4 anni giocava in strada con il cuginetto mentre la nonna preparava il pranzo. Una strada poco trafficata e sicura, dove i bambini sono abituati a giocare all’aperto. Ma quella mattina accade l’impensabile: un istante e Denise non c’è più.
La complessità del caso emerge fin da subito, quando la mamma Piera Maggio confessa che il padre biologico della piccola non è il marito, ma il suo amante, che a sua volta ha una famiglia. Da qui cominciano a saltare fuori segreti e gelosie e poi falsi avvistamenti in tutto il mondo, con test del Dna, processi giudiziari e mediatici, indagini parallele, smentite e depistaggi. La serie, diretta da Vittorio Moroni, racconta l’intreccio tra il crimine e la saga familiare, grazie anche a interviste esclusive.
A collaborare alla realizzazione del progetto, la madre della bambina, Piera Maggio, e il suo legale, l’avvocato Giacomo Frazzitta. «Lo scopo della docuserie è quello di veicolare la storia della scomparsa in maniera puntuale e precisa grazie a una piattaforma come Discovery, che viene vista in tantissimi Paesi del mondo», dice a Nuovo Tv il legale. «Non dobbiamo mai perdere di vista il fatto che stiamo cercando una bambina scomparsa e continuare a parlare di lei in Tv permette di dar voce a sua madre, che in 17 anni non ha mai smesso di cercarla. Ci auguriamo che in qualche maniera possa dare un risultato, magari sciogliendo i cuori di quelle persone che conoscono un pezzo della verità ma che sino a oggi sono rimaste in silenzio».
La storia di Denise è entrata nel cuore degli italiani. «Sì, perché credo che sia una storia emblematica tra tutte quelle che riguardano la scomparsa dei bambini e perché sua madre, Piera Maggio, in questi 17 anni è stata una vera e propria leonessa. Le sue lotte non hanno avuto influenza soltanto sul caso di sua figlia, la battaglia ha portato a cambiare pure le leggi sui minori. Penso alla legge Denise (secondo cui chiunque sottrae un minore al genitore esercente la potestà dei genitori o al tutore, conducendolo o trattenendolo all’estero contro la volontà del genitore o tutore, è punito con la reclusione da uno a quattro anni, ndr): l’ho scritta nel mio studio, ma è stata Piera a lottare per farla varare nel 2009».
«C’è qualcuno che sapeva di lei…»Che idea si è fatto della scomparsa di Denise? «Che non sia scomparsa perché uno zingaro l’ha presa. C’è di mezzo qualcuno che dall’interno sapeva di lei».
Quando è diventato il legale della signora Maggio, 17 anni fa, pensava che il caso si sarebbe risolto più rapidamente?«Ho cominciato subito, il 3 settembre 2004, e man mano che le ore passavano iniziavo a pensare negativamente alla risoluzione del caso. Quando scompare un bambino in genere viene ritrovato nelle 48-96 ore successive, altrimenti la situazione si complica».
La speranza di Piera Maggio è quella di riabbracciare la sua Denise il più presto possibile. Immagino che sia diventata anche la sua speranza… «Io in questi anni sono stato la voce di Denise nelle aule giudiziarie, dove ho avuto questo onere e questo onore. Per me lei è come se fosse anche mia figlia e poterla un giorno abbracciare, risolvendo questa storia, sarebbe senza dubbio una delle cose più belle della mia vita».
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