Controcopertina

Come aiutare Charity, la vedova di Alika, ucciso a Civitanova: “Italia, non lasciarmi sola”



In attesa che sia fatta giustizia per la morte del venditore ambulante nigeriano Alika Ogochukwu, aggredito e venerdì pomeriggio nel centro di Civitanova Marche da Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, la vedova della vittima ha lanciato ieri un appello affinché non si abbassi l’attenzione su un delitto che ha lasciato tutti sgomenti.



Oltre alle modalità dell’aggressione, ciò che ha colpito l’opinione pubblica è stata l’inazione degli astanti. Nessuno è intervenuto per fermare Ferlazzo; nessuno ha separato l’italiano dalla sua vittima nigeriana, che è stata picchiata con una stampella e poi a mani nude fino alla morte.

Nella serata di ieri è stata lanciata una campagna di raccolta fondi a beneficio di Charity Oriakhi, vedova di Alika e madre di un bambino di 8 anni ritrovatosi improvvisamente orfano di uno dei genitori senza sapere neanche perché. Chi volesse – ha spiegato a Fanpage.it Francesco Mantella, l’avvocato della famiglia – può effettuare una donazione. Questi gli estremi:

IBAN: IT85N0200869201000106469918
BANCA: Unicredit, filiale di Tolentino (MC)

Charity Oriakhi

Charity Oriakhi

La compagna di Ferlazzo: “Mi ha detto: ‘Andiamo, ho picchiato uno'”

Nel frattempo ieri gli inquirenti hanno sentito come testimone Elena D., 45 anni, fidanzata di Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo. La donna ha raccontato che – insieme al compagno – stavano facendo shopping nel centro di Macerata quando Alika Ogochukwu li ha avvicinati per chiedere loro l’elemosina. Tanto è bastato perché, pochi minuti dopo, Ferlazzo inseguisse il nigeriano per colpirlo prima con la sua stampella poi a mani nude, fino a causarne la morte: “L’ho visto arrivare verso di me sporco di sangue – ha spiegato Elena alla polizia – con un cellulare in mano che non era il suo. Gli ho detto: ‘Filippo che hai fatto, che hai combinato?’ Lui mi ha risposto piano all’orecchio, quasi sussurrando: ‘Andiamo, ho picchiato uno'”.



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