Albano Carrisi lo conosciamo tutti per essere un famoso artista italiano, il cantante di Cellino San Marco il quale vanta una carriera davvero ricca di grandi successi e riconoscimenti. La sua vita è stata piena anche da un punto di vista sentimentale. E’ stato sposato con Romina Power, la nota cantante dalla quale ha avuto ben 4 figli. Poi dopo la fine della storia con Romina, Albano si è legato a Loredana Lecciso dalla quale ha avuto altri due figli. Ma cosa conosciamo di loro e della loro vita privata? Chi sono i figli di Albano?
Albano Carrisi, chi è Ylenia
La coppia formata da Albano e Romina è sicuramente una delle più importanti e delle più amate del mondo dello spettacolo. I due sono convolati a nozze esattamente nel 1970 e dalla loro storia d’amore sono nati ben 4 figli ovvero Ylenia, Yari, Cristel e Romina Junior. Ylenia la primogenita è scomparsa all’età di 23 anni e da quel momento non ci hanno avuto più sue notizie. Ancora oggi la sua scomparsa sembra essere avvolta completamente nel mistero.
Cosa sappiamo del secondogenito del cantante di Cellino
IL 21 aprile 1973 è nato il secondogenito della coppia, ovvero Yari Carrisi, il quale è cresciuto accompagnando i genitori in tourneè ed è diventato infatti un bravissimo musicista. Da grande poi ha scritto diversi testi per il suo papà e vanta anche tante collaborazioni con artisti di un certo calibro, come Jovanotti. Yari non è solo un musicista ma un personaggio televisivo visto che ha preso parte anche alla quarta edizione di Pechino Express.
Chi sono gli altri figli di Albano
La terzogenita si chiama Cristel ed è nata il 25 dicembre 1985. Si è affermata come stilista, conquistando tra l’altro un grande successo. Nel settembre 2016 si è sposata con un noto imprenditore croato ovvero Davor Luksic. E‘ diventata mamma di due bambini. L’ultima figlia avuta da Romina Power è Romina Jr Carrisi, nata nel 1987 a Cellino San Marco. Sin dalla sua tenera età ha mostrato di essere particolarmente interessata al mondo dell’arte e della fotografia. Pare che però il suo sogno sia quello di diventare un’attrice e modella di teatro. Dopo la fine della relazione con Romina si è legato a Loredana Lecciso, dalla quale ha avuto altri due figli ovvero Jasmine nata il 14 giugno 2001 e Albano Junior chiamato Bido.
Quando ti capita di scambiare qualche parola con Al Bano, se sfiori il rischio della dmanda retorica, ricevi comunque in cambio una risposta autentica, talmente priva di leziosità e artifici, che alla fine sei tu giornalista che ti senti banale, retorico, scontato. E questo accade ogni volta.
«Il mio lavoro è la gioia di vivere»
Il cantante di Cellino San Marco si è appena congedato con successo dal 2021 con il Capodanno in Musica, evento di Canale 5 che ha condiviso in compagnia di Federica Panicucci e di due suoi conterranei, Pio e Amedeo: «Sai, mi avevano fatto una proposta per andare a Varsavia, in Polonia, ma quando ho sentito Bari, mi sono detto: “Bene, torni a casa!” e non ho avuto il minimo dubbio».
Forte come gli ulivi della sua terra, la Puglia, anzi resiliente, come si abusa dire oggi, Al Bano ci regala una grande lezione di vita anche quando deve sfiorare un argomento molto triste. Per alcuni, infatti, le festività non sono solo un momento di gioia, ma rappresentano anche il riaffiorare del ricordo di chi purtroppo non c’è più. Nel suo caso di Al Bano, parliamo dell’amatissima figlia Ylenia, sparita per sempre nel 1994, proprio in questi giorni e la cui morte presunta viene datata 31 dicembre 1993: «Eh, questo argomento potevi anche evitarlo», mormora lui, «però ti dirò una cosa lo stesso…».
Devi perdonarci, ma credo che moltissime persone che hanno subito un dolore simile al tuo, vivano grandi lampi di malinconia proprio nei momenti di gioia collettiva, di festa. Tu invece non sei mai apparso depresso e mi chiedo come ci riesci.
«Se non sono mai stato un depresso, devo ringraziare soprattutto mio padre Carmelo, che mi ha fortificato raccontandomi con grande sincerità tutta la sua vita, non sempre facile, compresa oggi, Al Bano ci regala una grande lezione di vita anche quando deve sfiorare un argomento molto triste. Per alcuni, infatti, le festività non sono solo un momento di gioia, ma rappresentano anche il riaffiorare del ricordo di chi purtroppo non c’è più.
Nel suo caso di Al Bano, parliamo dell’amatissima figlia Ylenia, sparita per sempre nel 1994, proprio in questi giorni e la cui morte presunta viene datata 31 dicembre 1993: «Eh, questo argomento potevi anche evitarlo», mormora lui, «però ti dirò una cosa lo stesso…».
Devi perdonarci, ma credo che moltissime persone che hanno subito un dolore simile al tuo, vivano grandi lampi di malinconia proprio nei momenti di gioia collettiva, di festa. Tu invece non sei mai apparso depresso e mi chiedo come ci riesci.
«Se non sono mai stato un depresso, devo ringraziare soprattutto mio padre Carmelo, che mi ha fortificato raccontandomi con grande sincerità tutta la sua vita, non sempre facile, compresa s0
la Seconda Guerra Mondiale. Lui era stato fatto prigioniero in Albania quando sono nato. Dai suoi racconti ho capito che certi dolori te li devi sopportare, la vita dà e la vita toglie. Devo soprattutto a lui e a mia madre Jolanda, due tosti, la mia forza».
E alla musica. «Ah, questo sì, sempre! Il mio lavoro io lo considero una continua gioia, è la gioia di vivere, è una festa. Ma non solo Oggi che ho ottenuto il successo, anche quando ero un bambino, un ragazzino».
In quali situazioni diffìcili della tua vita la musica ti ha aiutato? «Quando andavo a lavorare nei campi insieme a mio padre, lo facevo solamente per aiutare la famiglia, perché eravamo molto poveri, non è che mi piacesse essere un ragazzino che lavorava.
L’Al Bano corpo lavorava, ma l’anima cantava, cantava sempre. Io ascoltavo il suono degli uccellini, facevo esperimenti canori, e prendevo spunti, ero in totale armonia con la natura, potrei dire che cantavo un inno a Madre Natura».
«I miei figli sono la mia passione» Poi, dopo qualche anno, sei salito al Nord in cerca di fortuna, ma soprattutto per inseguire il tuo sogno di una carriera musicale.
«E anche alla catena di montaggio, il ragazzo Al Bano cantava. “Mùchela, terùn!” (“Finiscila, terrone, ndr), scherzavano i miei compagni di lavoro lombardi. Io gli rispondevo che anzi, dovevano approfittarne, perché un domani avrebbero pagato per potermi ascoltare. “Ma va a dà via el cù!”, mi sfottevano. Le giornate passavano con più allegria grazie alla musica, la mia più grande passione».
Dopo i tuoi figli. «Ah beh, questo è certo! Non dobbiamo mai confondere il lato artistico e quello umano». «Bido sarà il mio erede con il vino» I tuoi ragazzi sono consapevoli fino in fondo del tuo immenso talento? Magari amano un altro genere di musica. «Eccome se sanno chi sono! Jasmine (la figlia avuta da Loredana Lecciso, ndr), per esempio, ama la trap, ma poi la becco che ascolta anche altro, e si è tatuata una rosa e una spina, perché gli piace molto quella mia canzone (Di rose e di spine, ndr)».
Altro tema che appassiona sempre il pubblico, sono i rapporti tra i vari membri della tua famiglia, tra il presente e il passato. «Quello che ti posso ripetere è che io sono un uomo d’armonia. Lo dico sempre e non è un modo di dire. Come posso cantare l’armonia se non la vivo? Tutti dovrebbero capire quanto è importante restare in pace».
La tua attività vinicola prosegue bene? Ho sentito di una terza cantina che porterà a 5 milioni di bottiglie. «Grazie a Dio posso dire che dopo tante spese e sacrifici, le cose stanno iniziando ad andare bene. Sai quante volte mi hanno accusato: “Utilizza il nome, ma in realtà il vino non lo fa davvero lui”. Ho sempre risposto: “Venite a vedere con i vostri occhi”. Alcuni mi consigliavano invece di toglierlo proprio, il nome, per non subire pregiudizi. No! Ho voluto questa realtà, e la porto avanti con il nome Al Bano».
C’è almeno uno tra i tuoi figli interessato all’attività e che un domani potrebbe raccogliere il testimone? «Si, posso dirti che l’erede ci sarà. L’ultimo dei miei figli, Bido (soprannome di Al Bano junior, 19 anni, nato dal legame con Loredana Lecciso, ndr) mi sembra possa davvero appassionarsi. Infatti lo sollecito e lo solletico».
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