Bice la sua con schiettezza. Da quando Adriana Volpe ha incrociato la sua strada con quella del Grande fratello vip, prima da concorrente poi come opinionista, nella sua vita tutto è cambiato. Ha messo fine al matrimonio con l’imprenditore Roberto Parli, l’ha spuntata contro Giancarlo Magalli nel processo per diffamazione nei suoi confronti, ha preso casa a Roma con la figlia Gisele e si prepara ad affrontare nuovi progetti. «Guardo al futuro con ottimismo e spero di ufficializzarne a breve uno bellissimo», racconta a Nuovo. E traccia un bilancio di questa edizione del reality.
«È una telenovela scritta male»
Adriana, uno dei temi che stanno tenendo banco è il “poliamone” sostenuto da Alex Belli e Delia Duran. Che cosa rimproveri all’attore?
«Ognuno è libero di concepire l’amore come meglio crede. Io ho solo avuto dubbi sulla veridicità delle scene sue e di Delia. Lei per settimane ha interpretato il ruolo della moglie piangente. Solo dopo essere entrata nella Casa ha confermato quello che io ho sempre sostenuto e cioè che non era sua moglie. La loro storia sembra una telenovela mal scritta e mal recitata».
Non sono mai stati veri?
«Forse ora che stanno combattendo per vincere la finale sì. Si vede chiaramente la loro voglia di arrivare in fondo».
E di Solei, il terzo elemento del triangolo, che pensi?
«Ha carattere. Non ha mai perso la sua identità, né la lucidità. Credo che tra lei e Alex ci siano grande feeling, empatia, dialogo, intesa. Si capiscono con uno sguardo».
Più o meno lo stesso rapporto che c’è tra te e la Bruganelli, l’altra opinionista…
«Credo che Signorini ci abbia scelto scientificamente. Sonia vuole apparire ruvida ma la vedo spesso commuoversi. Le scendono le lacrime, anche se magari fa di tutto per dissimulare. Magari pensa che sembrare cinica sia la sua giusta cifra, ma è molto più buona di quanto appaia. Poi, che in
studio io e lei facciamo la “lotta”, va bene. L’importante è che ci siano rispetto e stima».
A volte è sembrato che il conflitto continuasse anche a telecamere spente: è così? «In diretta non ci risparmiamo, ma chi è in studio vede che durante la pubblicità tra noi c’è un rapporto sano».
«Si può essere uniti anche da separati» Quali sono, fin qui, i momenti del reality che ti hanno emozionato di più?
«Senza dubbio la dichiarazione d’amore di Imma Battaglia a Èva Grimaldi. Le sue parole hanno toccato il cuore di tutti. Un’altra nota che compone la melodia di bei sentimenti al Gf vip 6 è la storia tra Manuel Bortuzzo e la principessa Lulù. Vedere una relazione partita in salita ma diventata poi così forte, fa capire che c’è speranza per tutti. In- somma, bisogna sempre provarci, crederci fino in fondo, anche quando un amore sembra impossibile. Infine ho apprezzato molto Pago che, quando è venuto al Gf vip, ha fatto sentire all’ex moglie Miriana Trevisan tutto il suo sostegno. Le ha fatto capire che fuori, le cose vanno lisce e che lui, insieme al loro figlio Nicola, tifa per lei. Questo dimostra che, anche da separati, si può rimanere uniti. Pago e Miriana sono riusciti a trasformare l’amore in un sentimento diverso basato sul rispetto».
«Genitori si rimane per tutta la vita»
E anche ciò che ti auguri per il bene di tua figlia, dopo l’addio a tuo marito?
«Genitori si rimane tutta la vita. Se alla base dell’amore c’è il rispetto, il sentimento a- vrà sempre un colore, magari meno intenso, ma autentico». La tua separazione da Roberto Parli è stata dolorosa. Com’è ora la situazione?
«lo e Gisele viviamo in simbiosi. Lei è la mia vita, il mio tutto. E ci bastiamo».
Sei rimasta il suo grande punto di riferimento?
«Sì, l’accompagno tutte le mattine a scuola, pure quando torno a casa dopo la diretta del Gf vip alle tre di notte. Anche se siamo in ritardo, il momento delle coccole per noi c’è sempre. Non rinunciamo mai a un abbraccio, a una stretta per “annusarci”. È un contatto che ho con lei fin da quando era piccolissima. E anche adesso che è cresciuta mi è rimasto il desiderio di stringerla. Gisele è più matura della sua età ed è anche molto protettiva nei miei confronti. Ci capita spesso di dormire nello stesso lettone, dove ci piace creare quello che chiamiamo “l’igloo” , una sorta di confessionale in cui ci divertiamo molto. So che prima o poi arriverà il momento in cui lei scriverà fuori dalla sua camera: “Non entrare”. Ma spero che arrivi il più lardi possibile!».
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