Tra pochi minuti scenderanno in campo Torino e Genova. Si gioca per la serie A girone di andata. Ogni volta che c’è un evento sportivo tantissimi appassionati privi di abbonamento Premium vanno su Internet per cercare un sito web che trasmette la partita in streaming gratis. Ricordiamo a tutti che questa pratica è totalmente illegale si può ricevere una denuncia penale con una multa elevatissima, e non è tutto, su questi siti web e si annidano tantissimi virus che possono compromettere il vostro dispositivo e rubarmi i dati sensibili. Dobbiamo ricordare che esistono tanti altre alternative per seguire le partite se non si ha un abbonamento Premium. Molti siti web che offrono la radiocronaca
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Dove e come vedere la partita
Il match tra Torino e Genoa si giocherà oggi venerdì 22 ottobre 2021 alle ore 21.00. . Il match sarà visibile su Sky e basterà collegarsi ad uno dei tre canali per trasmettere la sfida dei nerazzurri di Inzaghi. Sky Sport Action, dal numero 206 del satellite, Sky sport 4k al numero 213 del satellite e SKy sport al numero 253 del satellite. Gli abbonati a Sky potranno anche guardare la partita anche in streaming grazie all‘applicazione Sky go, disponibile sia per smartphone, tablet e pc. Sugli stessi dispositivi sarà possibile accedere a Infinity +, che per chi non lo sapesse è il canael a pagamento della piattaforma streaming di Mediaset. In alternativa ancora si potrà assistere al match con Now, il servizio on demand di Sky.
Torino FC, sul campo, sta provando in tutti i modi a diventare Toro. Non lo è ancora, certo, ma insomma: gioca, aggredisce, attacca, coinvolge, non molla, a tratti perfino diverte e, se non altro, sfida le grandi senza paura mettendole anche in difficoltà Però non fa punti. O meglio: ne ha fatti pochi: 8 in altrettante partite. Avrebbe meritato di averne come minimo 4 o 5 in più, ma alla fine la classifica piange.
La squadra è buona, il tecnico bravo, i giocatori – almeno qualcuno, finalmente – importanti. lune e la società si mostrano in sintonia su tutto questo. Ma Cairo, adesso, vuole di più. Chiede i punti per dare un senso all’ennesima rivoluzione die ha messo in atto e gestire in maniera il più indolore possibile la prossima, annunciata partenza di Belotti. Gli serve che la squadra e Juric si portino avanti in classifica e non solo nel gradimento generale: la contestazione nei suoi confronti è sempre latente. Il presidente e il suo ds Vagnati hanno finora sopportato con apparente nonchalance ma strisciante fastidio certe prese di posizione piuttosto ruvide, in pubblico come dietro le quinte, assunte dal tecnico. Il croato, che si è conquistato il favore della piazza per come sta cercando di ridare alla squadra certe caratteristiche, ha però scoperto poco alla volta il bisogno di supportare la propria “atipicità” e indipendenza d’azione con l’unico linguaggio universale nel calcio: i risultati.
Ecco perché stasera bisogna battere il Genoa. Juric per primo è stato chiaro. «Siamo carichi e rabbiosi, consapevoli di tutto quello che abbiamo lasciato per strada Sì, dobbiamo vincere. E basta Se non ci prendiamo i tre punti in mia partita come questa le belle prestazioni del passato passano in secondo piano e si dimenticano. Naturalmente voglio vincere attraverso il bel gioco, coerente con i nostri principi».
Il tecnico si dice soddisfatto della rosa che la società gli ha messo a disposizione, anche se a scoppio ritardato. «Siamo competitivi, quando ho tutti a disposizione ci sono cambi e qualità Anzi, in quel caso rischieremmo di essere addirittura troppi: normalmente prediligo avere una rosa di 18 giocatori con 3/4 ragazzini di qualità da crescere. Finché potevamo fare i cambi giusti, vedi a Reggio col Sassuolo, andava meglio.
Si potevano fare i cambi giusti e aumentare, o quantomeno mantenere, il ritmo. Certo, c’è stata pure un po’ di sfortuna, il rimpallo casuale che cade sulla testa dell’avversario più forte, vedi a Napoli, in un momento perno i positivo, in cui non stavamo soffrendo sotto nessun punto di vista. Anche se il vero rammarico riguarda le sfide con Lazio, Atalanta e Juve». Anche Venezia, aggiungiamo noi. « Però non è una questione di testa come sento dire in giro perché la squadra ha sempre avuto l’atteggiamento giusto, non si è chiusa.
Detto questo, non sono pienamente soddisfatto del gioco. E l’ho detto ai ragazzi: dobbiamo crescere, facciamo prestazioni importanti e abbiamo un nostro stile di gioco, ma dobbiamo migliorare nella fluidità della manovra E continuo a vedere errori tecnici die faccio fatica a buttare giù». Le fasce, per esempio, die per lui sono fondamentali: «Singo sta crescendo tanto, impara in fretta a livello di gioco e di posizione del corpo. Adesso a livello tecnico riesce pure a gestire la palla Aina, invece, deve ancora tirare fuori il meglio. Quello che manca al Toro sono doro gol, me ne devono fare 4 o 5 a testa. Nelle mie squadre gli esterni hanno sempre segnato molto mentre loro sono ancora inchiodati a zero».
C’è tempo per parlare dei singoli. «Beloni dall’inizio? Ci sto pensando. Durante gli allenamenti ha ancora bisogno di pause per recuperare. Sta comunque diventando un’opzione seria sia che parta titolare sia die subentri. L’importante è che non si faccia di nuovo male. Anche lui deve trovare certezze dopo gli ultimi due anni di precarietà Praet è pronto. Singo pure.
Pjaca e Verdi continuano nel recupero ma chissà quando li avrò. Di sicuro non a Milano e neppure nella partita successiva. Sono molto contento di Kone. Il ragazzo, a parte la cavolata sul rigore, a Napoli ha giocato con personalità Spero di dargli altre opportunità Ma adesso pensiamo al Genoa. I progressi nel gioco portano punti, commettere meno errori porta punti». Insiste, Juric. «E’ una partita che non dobbiamo sbagliare. Vincendo, il giudizio sul nostro avvio di stagione sarà diverso da quello che potrebbe diventare in caso di risultato negativa Mi aspetto qualcosa in più da tutti. Ci vogliono i goL Brekalo a Napoli ha sbagliato un’occasione clamorosa ma in allenamento negli ultimi sedici metri fa sempre gol. E’ ora di alzare il livello. L’emozione di affrontare il Genoa? Forse un po’ se si fosse giocato a Marassi ma qui a Torino no. Penso al Toro e alla vittoria».
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