Dove e come vedere Sheriff-Inter
Il match valevole per la quarta giornata di Champion League non sarà trasmessa in Tv in chiaro. Le due squadre scenderanno in campo alle ore 21.00 di oggi, mercoledì 3 novembre. La partita sarà, quindi, trasmessa in esclusiva in Tv su Sky, collegandosi ai canali SKy Sport, Sky Sport Action e Sky Sport 4k, ai canali 253, 206 e 213. Sarà possibile, ancora, seguire il match in streaming, su dispositivi mobili portatili come Sky go, Infinity + e Now, dove si potrà anche acquistare il tagliando della singola partita. Il match non sarà comunque visibile in streaming gratis.
Giusto per rendere l’idea: quando il 2 settembre del 1990 la Transnistria si dichiarava indipendente, rigorosamente in maniera unilaterale, il Martinez calciatore in Argentina era Mario, allora onesto terzino sinistro del Villa Mitre. Ieri da queste parti è sbarcato il figlio, Lautaro, con la curiosità che ha accompagnato tutta la truppa di Simone Inzaghi per un viaggio che sa poco di Champions. Eppure, balla proprio la Champions, sotto questo cielo.
Nel paese che non c’è l’Inter insegue la Coppa che non c’è mai stata, nelle ultime tre stagioni, fantasma apparso per tre mesi in autunno e poi scivolato via sul più bello. Prima Chisinau, poi Tiraspol, stasera lo stadio Sheriff, perché qui tutto è Sheriff, pure il supermercato. Tutto tranne Lautaro, almeno lui, che ha voglia di farsi un regalo di nozze dopo il matrimonio della scorsa settimana con l’Inter.
Basta astinenza Che poi il regalo lo farebbe all’Inter tutta. «Sappiamo di dover vincere, questa gara è decisiva tanto quanto quella dell’andata», ha spiegato Inzaghi. E non si può mica pensare di passare il turno senza un gol del tuo fiore all’occhiello. C’è un qualcosa di sinistro nell’Europa dell’Inter ma ancora di più nei numeri Champions di Lautaro, che nella competizione ha segnato una sola volta nelle ultime dieci partite, mai ancora in questa edizione.
C’è di più: l’ultima rete in assoluto del Toro risale a un mese e un giorno fa, Reggio Emilia, 2 ottobre. Da ragazzino l’argentino si immaginava nutrizionista, era quello il percorso di studi che lo affascinava. Ma quest’astinenza qui, in maglia nerazzurra, nessuno gliel’ha chiesta, nessuno gli ha mai chiesto di rinunciare a quello che sa cucinare alla grande.
Meglio abbuffarsi, di gol e di vittorie. Ecco perché l’allenatore ieri è sembrato quasi lanciarlo davanti ai microfoni, per la gara di stasera: «Da Lautaro mi aspetto una grande gara, è una sfida troppo importante». L’ultimo mese è stato un flop dal punto di vista realizzativo.
Eppure un trionfo fuori dal campo, con il rinnovo fino al 2026, uno stipendio raddoppiato, il riconoscimento a quanto fatto in tre anni e mezzo di vita nerazzurra. Magari continuerà lo stesso a ricevere telefonate di altre società. Ma l’ha spiegato bene la compagna Agustina : «Restare a Milano è stata una scelta familiare ». II bivio Ora la famiglia Inter gli chiede un aiuto. Inzaghi stasera ricomporrà la coppia in attacco con Dzeko. Niente calcoli, neppure di calendario: «Certo che conta il fattore campo, per vincere dovremo fare una partita da Inter — ha raccontato l’allenatore —.
E il derby di domenica non sarà una distrazione: sappiamo quanto è importante per tutti, per noi, per i tifosi e per il club. Ma dovremo essere bravi a pensare unicamente a questa sfida con
lo Sheriff, per noi esiste solo questa partita».
E ci mancherebbe altro: per l’Inter èuna gara che sposta 20 milioni di euro, la differenza tra arrivare agli ottavi e fermarsi prima. In ballo c’è un complesso da scacciare, un blocco mentale dopo tre eliminazioni consecutive. Inzaghi stesso si gioca tanto, stasera. Il tecnico è dentro la settimana più importante della sua carriera, in poche ore da una partemente dentro la corsa scudetto. «Sono fiducioso, perché abbiamo intrapreso la strada giusta — ha detto ancora — , ovvero creare tanto senza perdere l’equilibrio». L
a ricetta è corretta. Superare lo Sheriff e conquistare gli ottavi, vorrebbe dire centrare il primo obiettivo stagionale e in qualche modo smarcarsi con un dribbling di livello dall’eterno parallelo con Antonio Conte. Siamo al bivio, allora. E servono scelte oculate. Tra stasera e domenica l’Inter sarà la stessa almeno per nove undicesimi. Le uniche due variazioni sul tema dovrebbero esserci in difesa (Dimarco oggi, Bastoni col Milan) e a centrocampo (Vidal qui e Calha da ex a San Siro). «Arriviamo da due match che abbiamo reso semplici con la nostra bravura — ancora Inzaghi —. E abbiamo vinto cambiando molti uomini, è il massimo per un allenatore. Ora dobbiamo fare l’Inter anche in Europa». Gli sceriffi della Transnistria capiranno.
Non lo ha detto in modo chiaro, definendola semplicemente «decisiva», ma è chiaro che per Simone Inzaghi la partita di questa sera nella lontana Transnistria contro lo Sheriff sarà per la sua Inter una vera e propria finale. Se i nerazzurri vinceranno, si porteranno a sette punti in classifica, superando i moldavi ed entrando in zona qualificazione agli ottavi, al di là di cosa fare il Reai Madrid al Bema-beu contro lo Shakthar (gli spagnoli sono a 6 punti come lo Sheriff, gli ucraini di De Zerbi al). Pareggiando il discorso sarà rinviato, ma non compromesso; inutile parlare di cosa accadrebbe in caso di ko. L’Inter con Spallet-ti e Conte (due volte) ha mancato l’approdo alla seconda fase per tre stagioni consecutive. Questa Champions è iniziata male con l’immeritato ko interno con il Reai e lo 0-0 a Kiev con lo Shakthar, ma se l’Inter tornerà a Milano con tre punti, quegli ottavi che mancano dall’annata ’11-12 saranno finalmente più vicini. Anzi, quasi a un passo se poi il 24 novembre a San Siro i nerazzurri sconfiggeranno anche lo Shakthar, trasformando così la trasferta a Madrid del 7 dicembre semplicemente in uno spareggio per il primo posto del girone. Una qualificazione agli ottavi che l’Inter insegue per motivi di prestigio, ma anche economici, visto che i 20-25 milioni che entrerebbero nelle casse del club, aiuterebbero e non poco sia nella gestione della società fino al termine della stagione, sia per il mercato di gennaio.
« Per noi è decisiva, sarà una gara da affrontare dimostrando di essere forti anche in Europa – ha incalzato Inzaghi -. Siamo reduci da due partite molte buone con Empoli e Udinese, fatte diventare semplici da ragazzi, anche se erano insidiose. Siamo stati solidi, concedendo poco». Già, la tendenza dell’Inter dopo la sconfitta per 3 -1 con la Lazio è chiara: Inzaghi ha serrato le fila, la squadra si espone meno alle ripartenze e subisce poco. «Dovremo rimanere concentrati per 90 minuti, loro hanno individualità importanti e sono bravi in contropiede. Li affronteremo con tanto rispetto, come fatto a San Siro, quando abbiamo giocato da Inter con un ottimo calcio. Più cinici? Siamo comunque il miglior attacco della A – ha tuonato il tecnico -, ci piace costruire e segnare, quindi dobbiamo continuare così, senza perdere equilibrio». Inzaghi contro Empoli e Udinese ha ruotato i giocatori e stasera potrà contare su una formazione senza elementi sfiancati. La testa sarà allo Sheriff e non al derby7: «Sappiamo che per tifosi e società è una gara importante, ma non ci faremo distrarre dalla gaia di domenica col Milan – ha chiosato Inzaghi -: ora dobbiamo vincere in Europa».
Tolto Handanovic, contro l’Empoli hanno giocato sei di quei giocatori che, sulla carta, vengono considerati titolari nell’undici tipo di Simone Inzaghi. Contro l’udinese, escludendo sempre il capitano, i titolari in campo dal primo minuto erano invece sette. Solo Barella e Brozovic, i due “Duracel” del centrocampo nerazzurro, hanno giocato entrambe le partite. Gli altri hanno ruotato per arrivare freschi alla gara di questa sera, la sfida che Inzaghi lia definito decisiva per la qualificazione agli ottavi di Champions. La sfida con lo Sheriff sarà il primo piatto ricco di una settimana chiave per l’Inter che domenica sera riceverà il secondo, ovvero il Milan, in un derby dal sapore scudetto, Napoli permettendo. Ma il campionato, anche se l’Inter dovesse ritrovarsi a 10 punti dal primo posto dopo la gara col Milan, darà ai nerazzurri ancora 26 giornate di possibilità per tornare in corsa. In Champions non c’è domani. E’ vero, dopo lo Sheriff ci saranno ancora due partite, ma se stasera Handanovic e compagni non dovessero vincere, tutto si complicherebbe. Dunque, avanti con i “titolarissimi”, o quasi, e testa solo sullo Sheriff.
Intanto le certezze, ovvero Dzeko e Lautaro Martinez in attacco. Davanti, nonostante le buone prove offerte da Sanchez (assista Empoli) e Correa (doppiettaall’udinese), ci sarà la coppia d’oro che in campionato ha fatto faville, mentre in Champions non ha ancora del tutto convinto. Dzeko si è sbloccato con lo Sheriff all’andata, il “Toro” cerca un gol in Europa che gli manca dal 3 novembre 2020, quando l’Inter perse 3-2 a Madrid in casa del Reai. Inzaghi si affiderà a loro e dovrebbe riproporre in mezzo al campo Vidal, autore di un assist e di lui gol nella sfida di San Siro del 20 ottobre scorso con i moldavi. Il cileno è favorito su Calhanoglu, candidato alla gara dell’ex domenica contro il Milan, per affiancare in mezzo al campo gli intoccabili Barella e Brozovic. Sulle fasce Darmian e Periste, mentre in difesa con Skriniar e De Vrij, attenzione all’opzione Dimarco: l’ex Verona potrebbe essere preferito a Bastoni (180 minuti fra Empoli e Udinese), anche per la sua importanza nei calci piazzati.
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