Dove e come vedere Roma Napoli
L’anticipo serale della nona giornata di Serie A sarà trasmessa in diretta streaming da Dazn e sarà visibile agli utenti della piattaforma sulle Smart TV di ultima generazione che siano compatibili con l’app. Grazie all’applicazione poi si potrà assistere al match su tutti i televisori collegati ad una console PlayStation 4 o 5 o XBox ed ancora alle tim vision box oppure a un dispositivo Google Chromecast o Amazon Fire TV stick.
Sarà possibile assistere a match anche su Sky e nello specifico su Sky Sport 1 al numero 201 del satellite numero 472 e 482 del digitale terrestre. Si potrà assistere al match anche su Sky sport calcio al numero 202 e 249 del satellite oppure a 473 e 483 del digitale terrestre. Si potrà ancora assistere a Roma Napoli su Sky Sport al numero 251 del satellite. I tifosi potranno anche guardare la partita in diretta streaming, ovviamente su dispositivi quali smartphone e tablet iPhone e iPad scaricando le relative applicazioni da Dazn e SkyGo per sistemi Android e iOS.
Mourinho cambia registro. Resosi probabilmente conto che nel post-Bodo aveva esagerato, demolendo metà della rosa («Una cosa è la squadra di 12-13 giocatori, un’altra sono gli altri. Ora non mi chiederete più perché non giocano»), smentendo clamorosamente il gm Pinto e mostrandosi insoddisfatto per il mercato portato avanti dalla proprietà Usa, alla vigilia del match con il Napoli torna sui suoi passi. E così, torna ad essere conciliante con il generai manager («Lasciatelo lavorare.
Se mi aiuterà insieme alla proprietà a gennaio o a giugno, grazie mille»), ossequioso nei confronti dei Friedkin («Non sono uno str… ho grande rispetto per loro, stanno facendo uno sforzo incredibile, hanno speso tanti soldi e vanno rispettati») e meno severo nei confronti del gruppo: «In panchina non ci sono giocatori scarsi, ma ragazzini di 17-18-19 anni. Meritano di giocare perché lavorano tanto».
Gli strali, però, non mancano nemmeno stavolta. E riassestato con un colpo il cerchio, ne riserva un altro (inedito) ad una botte sinora mai presa in considerazione: «Oggi ride di quello che ha fatto nella Roma. Ride con le tasche piene di soldi, però, con commissioni milionarie, anche doppie. E quando gli dici di riprendere il loro giocatore, non riesci a chiamarli perché hanno cambiato telefono. E dii paga? I Friedkin. Loro e Tiago Pinto si sono ritrovati nelle mani tanti errori che altri hanno fatto. Abbiamo speso per cercare di pulire e creare le condizioni per il successo di un progetto che però ha bisogno di tempo». Il doppio riferimento sembra chiaro: da un lato i Friedkin hanno dovuto metter mano agli errori di Pallotta; dall’altro sono chiamati in causa gli agenti che non hanno voluto spostare i loro calciatori che ora non rientrano nel piano tecnico dello Special One.
Un prologo lungo ma inevitabile. La sconfìtta contro il Bodo/Glimt è stata a dir poco clamorosa: «Sono io l’unico responsabile – asserisce – ho deciso di far giocare una squadra che rischiava di perdere, anche se non immaginavo un tale disastro. L’ho fatto per paura degli infortuni, del vento, del sintetico e per i molti impegni che abbiamo davanti a noi. Volevo dare un’opportunità a dei bravi ragazzi, che lavorano e che meritavano di averla. Quando abbiamo vinto 4 partite ho parlato di San Pietro. Noi in alcune posizioni abbiamo delle alternative, in altre no. Stiamo costruendo una squadra, dobbiamo costruire una rosa».
Roma-Napoli è la partita della mia vita, ma non sarò mai un nemico della Roma. Piuttosto sarà una gara tra due esperienze esaltanti della mia storia e la sfida tra due parti di me. Non devo sconfiggere nessun passato, semplicemente sarà un match importantissimo per il futuro del Napoli e che il Napoli deve provare a vincere. Stavolta sarò tutto del Napoli, ma la Roma non sarà mai la mia nemica». Potrebbe sembrare una lettera d’amore spedita alla donna di qualche tempo fa, di quelle che restano in una parte del cuore, anche se oggi c’è un’altra al posto suo. Invece è un passaggio della conferenza stampa di Luciano Spalletti alla vigila del match contro una sua ex che ha follemente amato per sei stagioni e mezza, una gara che un tempo aveva solo il valore di “derby del Sud” e che negli ultimi si è trasformato in big match per le posizioni che vanno dal primo al quarto posto.
Oggi è il Napoli la squadra da battere, con i suoi 8 successi in 8 gare di serie A, mentre i giallorossi hanno l’esigenza forte di ritrovarsi: dopo 6 vittorie consecutive, hanno perso 4 delle successive 7 gare, con l’aggravante dell’umiliante 6-1 subito a Bodo in Conference League. Un motivo in più per avere la meglio su di una Roma scossa e per tagliarla fuori dalla corsa scudetto? Spalletti dissente: «Avrei preferito non avessero perso così e ora la partita diventa difficilissima per noi. Affrontiamo una Roma che può stare davanti a chiunque in questo campionato, è una squadra forte e ha un tecnico fortissimo: Mourinho sa sempre come si fa ed è uno di quegli allenatori che migliorano la qualità dei campionati in cui lavorano. È uno scontro diretto contro un inquilino del condominio più ambito d’Italia e quel condominio rimarrà integro per tutto Fanno, tutti rimarranno agganciati alla possibilità di entrare in Champions, che è il primo obiettivo». Dopo la rabbia di giovedì e il ko con la Juve, oggi la Roma avrà l’appoggio dei 50mila tifosi attesi all’Olimpico.
Tra questi non mancherà chi prenderà di mira il tecnico del Napoli. «I fischi non me li merito – reagisce Spalletti – perché io so quanto amore e quanta ossessione ho messo per la Roma. Se mi arriveranno, poi mi farò consolare dal ricordo degli applausi nelle magnifiche vittorie che hanno fatto la storia della Roma.
E che abbiamo conseguito giocando un calcio spettacolare con dei calciatori altrettanto magnifici». Se fischi saranno, molti di essi avranno preso forma dopo la fiction su Totti. Spalletti con ironia tagliente: «Per Totti ho fatto cose che non pensavo di fare per nessun altro calciatore. E le rifarei. Ho amato l’ambiente e ho amato Totti, col pallone tra i piedi è il calciatore più forte che ho mai allenato ed è tra i più grandi di quest’era calcistica. Farò anche io una serie: “Speriamo de mori tutti dopo’.’
In tutto ciò c’è spazio anche perii Napoli. In uno stadio Olimpico sold-out (al 75% della capienza per le limitazioni-Covid) la Roma prova a ripartire. Lo farà con uno Zaniolo in più che ha recuperato dalla distorsione al ginocchio rimediata nell prima parte della sfida contro la Juventus: «Nicolò e Karsdorp stanno bene e ci saranno, giocherà la stessa squadra che ha giocato contro la Juventus. In panchina non ci saranno giocatori scarsi, ma Missori e altri bambini di 17, 18 e 19 anni. Nelle ultime due stagioni siamo finiti sesti e settimi. Se noi in questa stagione miglioriamo in relazione all’anno scorso e non vinciamo nessuna partita contro le grandi non è un problema».
Sarà anche così ma perdere questa sera contro l’amico ‘Spallettone’ non è contemplato: «Non penso a un risultato negativo. Con Luciano siamo amici e lui è abbastanza umile nel sapere che dovrà stare attento. Gara della svolta per noi? Non credo. Stiamo facendo un campionato positivo, con più performance che risultati, avremo potuto sicuramente avere più di 15 punti. La partita con il Napoli è soltanto una partita da vincere. Sarà difficile per noi, ma è anche vero che non sarà facile per loro. E se noi dovremo fare attenzione a Lozano, Politano e Insigne, loro dovranno preoccuparsi di Mkhitaryan, El Shaarawy e Zaniolo».
Non sarà la partita della svolta, ma riveste comunque una grande importanza. E così ieri sera la squadra s’è fermata a dormire a Trigona. Nel gruppo c’è anche un prodotto della Primavera. Si tratta di Filippo Missori, terzino destro classe 2004 che lo scorso luglio ha firmato il suo primo contratto da professionista insieme a Morgan De Sanctis, che si occupa del settore giovanile. Ha dimostrato però già di poter fare anche l’esterno di centrocampo e a Trigona ha vinto due scudetti: con l’Under 15 e poi con l’Under 17.
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