Gian Piero Gasperini , tecnico dell’Atalanta che inizia il sesto campionato al timone dei nerazzurri, arriva in conferenza stampa sereno e sorridente. Dopo un paio di battute sulle vacanze, il condottiero di Grugliasco inizia a rispondere alle domande dei giornalisti presenti e sul tavolo finisce subito il tema del miglioramento. Dell’asticella da alzare. Della voglia di andare sempre più in alto.
«Ci sono tante aspettative su di noi? Si parla di alzare l’asticella? Devo dire che a me va anche bene così. Tutti possono sognare e io non voglio togliere i sogni a nessuno, ma non è che io devo sognare. Arrivare così in alto per tre stagioni di fila per noi è come aver vinto degli scudetti, speriamo di continuare ancora perché non è così scontato ripetersi». L’intento di Gasperini è chiaro, nessuna pressione sulla squadra e sui suoi giocatori parlando di obiettivi troppo importanti.
«Non parto con l’Atalanta favorita per il campionato – confessa Gasp -, per me è così. Sappiamo delle difficoltà che ci sono in questo campionato, sappiamo di avere una squadra consolidata. Sono contento che possiamo partire in questo modo nonostante le poche amichevoli e con la preparazione a singhiozzo, con giocatori che sono arrivati in momenti diversi. Ancora adesso incompleti per infortuni e squalifiche. Non parto con un obiettivo, come tutti gli altri anni del resto. Ci sono tante squadre forti e alcune che faranno meglio rispetto al passato. Noi abbiamo un buon modo per stare in campo, questo è una garanzia per noi. Non sarei voluto essere così in emergenza, ma questa situazione non rappresenta un alibi».
L’allenatore più longevo del campionato (in termini di stagioni di fila sulla stessa panchina) incontra stasera il suo “allievo”, Ivan Juric . Che Torino si aspetta? «Sarà una partita difficile. Juric è l’allenatore giusto per rilanciare una piazza importante e con un attaccamento viscerale alla squadra come quella di Torino. Non è facile per nessun allenatore dare subito un’impronta alla squadra, ma ha dimostrato di avere le capacità per lavorare bene. Darà grandi soddisfazioni, ne sono sicuro».
La squadra è in emergenza («ma solo per questa partita» ha detto il tecnico). Senza Toloi , de Roon e Freuler c’è da decidere il capitano. In mezzo al campo giocheranno Pasalic e Pessina . «Un’alternativa dobbiamo crearcela, abbiamo un Campione d’Europa e un nazionale croato. Abbiamo perso con Juventus e West Ham, ma sono soddisfatto della prestazione. Mi piacerebbe tanto alzare la famosa l’asticella, ma non del risultato finale. La squadra c’è».
Già, la squadra. Senza parlare di Thorsby (giocatore della Sampdoria vicinissimo alla Dea), i temi di mercato sul tavolo sono tanti. « Zapata resta a Bergamo? Penso di sì. Ilicic ? Era in partenza, prima dell’Alessandria essendo ancora qui gli ho detto se voleva giocare e lo stiamo riproponendo, non ci sono stati discorsi particolari». Il chiarimento sulla rosa corta, anche pensando ai prossimi possibili movimenti della Dea, è decisivo. «Mi chiedete del sostituto di Hateboer , dico che dipenderà dalle opportunità che capiteranno, è un mercato difficile per tutti. La rosa dell’Atalanta non è fatta da 16 giocatori, ma da 23-24 elementi di cui 3 portieri. C’è poi un nucleo determinante di 15-16 giocatori, ho sempre pensato che una società simile debba avere dei giocatori scommessa come Bastoni , Kulusevski , Diallo . Secondo me quest’anno c’è Scalvini , mi sta dando ottime sensazioni. In quei ruoli ho sempre lasciato spazio alla società, soprattutto per sfruttare il settore giovanile. Il resto è quello che compone veramente la forza della squadra».
Vanno bene i giovani, i colpi importanti però sono altri. «Ci sono tante opportunità, ma non intervengo su quelle. Sono state proposte cose molto buone, ma se si realizzano o meno non dipende da me. Io ad esempio ho detto che il portiere era un ruolo da rinforzare, la società ha comprato Musso : tanta roba. Stessa cosa l’operazione di Demiral . Ci sono tante situazioni sospese ma le mega rose vanno bloccate. Perché mettere gente dentro per creare diversi problemi a livello numerico? Ho sempre cercato di evitare queste situazioni. Questo è il modo ideale per lavorare bene. Piccoli e gli altri ragazzi possono restare o andare a giocare, decide la società».
Torino Atalanta streaming gratis. Parte oggi sabato 21 agosto 2021 il campionato di Serie A 2021 2022. A scendere in campo oggi saranno ben 6 squadre ovvero il Torino, l’Atalanta, l’Empoli e Lazio e Inter Genoa. Per quanto riguarda il Torino e l’Atalanta, oggi le due squadre si affronteranno alle ore 20:45 presso lo stadio Olimpico Grande Torino. Vediamo qui di seguito le principali informazioni riguardo il match, che potrà essere seguito in diretta live tv e video streaming gratis.
Torino Atalanta, esordio serie A tim 2021-2022 oggi sabato 21 agosto
Il Torino scenderà quindi in campo contro l’Atalanta in questa partita di esordio nel campionato di calcio di Serie A 2021 2022. Da una parte ci sarà Luis Muriel che è stato protagonista di 6 gol con la maglia dell’Atalanta contro il Torino in campionato, facendo ben quattro gol e due assist. Soltanto con l’Udinese ha fatto di meglio ovvero 8 gol. Nel 2020/2021 soltanto Robert Lewandowski ha registrato una media di minuti/gol col migliore di Muriel avendo fatto un gol ogni 60 minuti. Dopo essersi piazzata per ben tre volte al terzo posto, l’Atalanta cercherà di iniziare bene e già a partire dalla giornata di oggi tenterà di vincere contro il Torino. Sicuramente in questa estate 2021 la società nerazzurra ha cercato di rinforzare la squadra soprattutto in difesa ed in porta.
Dove e come vedere il match
Il match sarà valido quindi per la prima giornata di Serie A 2021/2022 e si giocherà allo stadio Olimpico Grande Torino alle ore 20:45. La partita sarà trasmessa in diretta e in esclusiva su Dazn. Bisognerà semplicemente essere in possesso di una Smart TV sulla quale poter scaricare l’applicazione. In alternativa potrete collegare la propria TV ad un TIMVISIONBOX o a dispositivi come Google Chromecast e Amazon Fire Tv Stick, o ad una console come PlayStation 4 o 5, XboX One, One S e One X. Gli abbonati potranno quindi seguire Torino Atalanta in diretta streaming e per poterlo fare bisognerà scaricare l’applicazione per smartphone o tablet direttamente dai sistemi iOS e Android. Nel caso in cui si utilizzano dispositivi come PC o notebook bisognerà semplicemente collegarsi al portale di riferimento e selezionare poi il match dal palinsesto. A commentare il match sarà Riccardo Mancini insieme al commento tecnico di Massimo Donati.
Probabili formazioni
TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Bremer, Djidji, Rodriguez; Singo, Lukic, Mandragora, Aina; Linetty, Pjaca; Belotti.
ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Djimsiti, Demiral, Palomino; Maehle, Pasalic, Pessina, Gosens; Malinovskyi; Ilicic, Muriel
Cosa cambia dalla partita contro la Cremonese? Nulla, almeno a proposito di nuovi innesti. Anzi Ivan Juric ha perso pure Zaza davanti: tornerà dopo la sosta. In attacco, al cospetto dell’Atalanta, ci sarà Sanabria dall’inizio: una scelta dettata dalla prudenza per le condizioni della caviglia di Andrea Belotti , che ieri si è allenato coi compagni ma stasera siederà in panchina, pronto all’occorrenza per un importante spezzone di secondo tempo.
Dunque a Tonny va il compito di capitalizzare la mole di gioco che Juric spera di vedere contro la Dea: è presto per aspettarsi cambiamenti sostanziali rispetto alla Coppa Italia, ma il tecnico pretende miglioramenti immediati. Due sono i ballottaggi più caldi: in difesa Izzo è in vantaggio su Djidji , mentre sulla trequarti il duello potrebbe ancora essere vinto da Linetty a scapito di Verdi, destinato alla panchina. Il nuovo arrivato Pjac a, invece, è già un titolare inamovibile considerata la penuria di trequartisti in rosa. In coppia con Mandragora in mezzo largo a Lukic , sulle corsie confermati Singo a destra e Ola Aina a sinistra. Torna Bremer al centro della difesa: la caviglia che lo ha tormentato tutta l’estate adesso è a posto. Tentativo last-minute, infine, per Ansaldi : nella rifinitura odierna si tenta un recupero lampo, per far sì che Juric possa almeno portarlo in panchina.
Sono 21 i convocati di Gian Piero Gasperini . Sul bus partito ieri pomeriggio in direzione Torino sono saliti tutti i ragazzi a disposizione, mancano gli squalificati de Roon , Toloi , Freuler e Delprato mentre gli assenti per infortunio sono Hateboer e Zapata .
La formazione è praticamente obbligata. In difesa davanti a Musso giocheranno Djimsiti , Demiral e Palomino con Maehle e Gosens esterni e la coppia Pasalic – Pessina al centro. A supporto del centravanti Muriel ci saranno Ilicic e Malinovskyi ; Miranchuk e Piccoli gli attaccanti pronti a subentrare con Sutalo , Lovato , Pezzella e tutti gli altri giovani aggregati che completano la panchina. Presente anche l’olandese Sam Lammers , nonostante le tante voci di mercato che lo interessano (è conteso da Genoa e Verona) il numero 7 ex PSV potrebbe dare una mano a gara in corso se dovesse esserci bisogno di sbloccarla.
Lo schieramento sarà il 3-4-1-2 marchio di fabbrica del tecnico di Grugliasco. In conferenza Gasperini ha parlato di eventuali varianti da proporre contro il Torino ma non c’è grande spazio per cambiare assetto visti i forfait. Circa 500 i tifosi al seguito. Il tecnico si porta appresso una multa di 10 mila euro comminatagli dal Giudice Sportivo figlia dell’amichevole con la Juve del 14 agosto, «per avere, al termine della partita, sul terreno di giuoco, con atteggiamento minaccioso rivolto al Direttore di gara una critica irrispettosa». L’allenatore degli orobici non era particolarmente soddisfatto dell’arbitraggio di Abisso .
E’ talmente Juric , Juric, che è riuscito a rendere gustosa – e soprattutto significativa – anche la conferenza prepartita che di fatto conferenza non è stata. Adducendo motivazioni di sicurezza legate al contenimento del Covid, il Torino ha infatti gestito in proprio le parole del croato in vigilia di Atalanta, potenzialmente assai insidiose alla luce dello sfogo di Ivan il Terribile dopo l’imbarazzante prestazione di Coppa contro la Cremonese.
Passati sei giorni dalla richiesta di rinforzi per «alzare la qualità, altrimenti non andiamo da nessuna parte», non è arrivato nessuno: stasera inizia il campionato e il rischio che il nuovo allenatore deragliasse sul piano dialettico alla prima domanda diretta, incalzante sul mercato di Vagnati e del suo principale, era comprensibilmente elevato. Dopodiché, a uno come Juric puoi preparare per la prima tappa del Giro di Cairo un percorso in pianura, per evitare che prenda troppa velocità in discesa in vista delle ardue salite da affrontare, ma certo non puoi mettergli la museruola, né obbligarlo a violentare troppo un carattere poco incline alla diplomazia più narcotizzante.
Così, tante domande educate, quasi innocenti, all’acqua di rose, senza possibilità di approfondire e incalzare, vengono di colpo valorizzate da una serie di risposte sempre educate, sì, ma in grado – per la loro istintiva sincerità – di spiazzare l’interlocutore desideroso di cloroformio e invece attizzare chi amerebbe riavere un Toro ruspante. A partire da come si presenta.
Esempio di domanda: chi tra Verdi , Linetty , Lukic e Baselli ha più caratteristiche da trequartista?
Esempio di risposta: «Nessuno». Con l’espressione di chi si stupisce dello stupore. Peccato che per un paio d’anni qui si sia cercato – allenatori iperaziendalisti in testa – di spacciare per trequartisti, a turno, tutti i suddetti più qualche altro d’occasione. «Cioè nessuno per dire: questo potrebbe essere un trequartista nato, mettiamola così», la cavalleresca aggiunta con sorrisetto di circostanza. Lo stesso sorrisetto che correda la replica a chi gli chiede come si senta: «Curioso», si definisce. Per poi ampliare il concetto: «In questo momento (riferimento temporale foriero di eventuali sviluppi e modifiche umorali, ndr) sono sereno, tranquillo. Poi vediamo dopo».
Nessun sorriso invece quando gli domandano il segreto di Gasperini , suo mentore e punto di riferimento tecnico-tattico: «Sicuramente il lavoro. E poi, sa benissimo quello che vuole per la sua squadra, che tipo di giocatore gli serve. A quel punto, va dritto per dritto, fa di tutto per ottenere quello che vuole: perché sa che quello che vuole lui è giusto rispetto a altri che opinano». Altri che opinano. E chi saranno mai, questi altri che opinano?
Ci sovvengono le sue antiche definizioni di presidenti incompetenti e di dirigenti che devono stare al posto loro, nonché il recente, acceso scambio di vedute con il ds Vagnati. E comunque, tornando al Gasp, «quella è la sua grande forza, su cui ha costruito quest’Atalanta». Atalanta che non rimpiange di dover affrontare subito, anzi: «Va bene così. Vedere i ragazzi contro una delle squadre più forti. Anche perché noi vogliamo aggredire e dominare come loro: sarà un bel banco di prova per capire dove siamo e cosa ci possiamo aspettare. L’Atalanta ormai è una grande, sa esattamente ciò che vuole, ha giocatori che da anni si conoscono, gioco consolidato e lo stesso allenatore. Significa che la società riconosce un giocatore bravo da uno meno bravo». Insomma, più o meno come al Torino. «Noi siamo un cantiere aperto.
Nemmeno sappiamo i nostri punti deboli e forti. Certo, vedo grande dedizione e voglia di cambiare l’andazzo degli ultimi anni. E di fare un calcio più propositivo. Ma vedo anche alti e bassi. Non ho insomma le certezze che potrò avere tra un po’». Una delle poche è Izzo in grado di giocare 90’, a differenza di Belotti . E qui si va di nuovo sullo scivolo. Prima per il giudizio, cauto, sul Gallo. «Lui starà bene dopo la sosta, se continuerà ad allenarsi con la voglia mostrata da quando si è aggregato. Ha saltato tre giorni per questo problema alla caviglia. Vedremo il vero Belotti più avanti». Quindi, un’altra disamina tattica impietosa: «Sì, con Sanabria può anche giocare, ma io preferisco schierare solo un attaccante. Ogni tanto si può passare a due. Però tutti e tre gli attaccanti in organico sono tre prime punte, che non è massimo di vita». Alé. Manca giusto una regolata al minimo del lamentoso Aina e del rampante Singo . «Hanno grandissime caratteristiche, doti fisiche molto importanti, margini di miglioramento impressionanti. Ma sono a livello basso su altre cose. Se si mettono a lavorare, possono diventare davvero ottimi giocatori». Possono. Se. In questo momento. Opinano. Poi vediamo. E pensare che è perfino squalificato. Chissà, magari dopo la partita – oltre che in panchina – si deciderà di mandare il suo vice Paro anche in tv.
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